Complice l’esplosione della pandemia, il 2020 non è stato un anno particolarmente scoppiettante in sede d’asta. Ecco quindi che le circostanze ci hanno lasciato in dote un 2021 incredibile, in cui tutte le case d’aste italiane hanno recuperato le ristrettezze dell’anno precedente. Il risultato? Un fitto susseguirsi di incanti e aggiudicazioni da record.
Per verificare che la ripresa del mercato sia reale bisognerà attendere il prossimo anno, ma nel frattempo possiamo goderci le aggiudicazioni vissute in questi dodici mesi. Un periodo dove i player del settore hanno giovato della formula phygital – ovvero l’ibrido tra fisico e digitale – e di un rinnovato interesse dei collezionisti a utilizzare l’arte come bene rifugio.
Vediamo com’è andato il 2021 di Pandolfini.
Qual è stato il fatturato 2021?
Il totale delle vendite del 2021 è stato di 46.535.950 euro, in crescita di oltre il 100% rispetto al 2020.
C’è stato un incremento/decremento di fatturato rispetto agli anni precedenti?
Il totale vendite del 2021 è il migliore risultato di sempre di Pandolfini, migliore anche di quello del 2019 che, con oltre 43 milioni di euro segnò il record italiano di una vendita all’asta. Con i 46.535.950 euro di quest’anno Pandolfini batte se stessa e stabilisce un nuovo record italiano.
Quali sono stati i top lot?
A dimostrazione della qualità generale dell’offerta dei nostri cataloghi, i top lot del 2021 si distribuiscono tra diversi dipartimenti, dall’Arte Moderna ai Dipinti Antichi che da sempre ci vedono primeggiare, poi dai Gioielli agli Orologi, dall’Arte Orientale al settore Wine & Spirit che quest’anno è stato più che effervescente.
I primi quattro top lot per valore sono stati i seguenti:
- Cina, Dinastia Qing, Marchio e del periodo Qianlong (1736-1795), VASO DOUCAI E FAMIGLIA ROSA, aggiudicato a 1.715.500 euro
- Lucio Fontana (Rosario de Santa Fè 1899 – Comabbio 1968), CONCETTO SPAZIALE. ATTESE (Tre Tagli), 1962, idropittura su tela; cm 65×50, aggiudicato a 1.349.500 euro
- Cina, Dinastia Qing, secolo XVII-XVIII, PORTANTINA, In legno Huanghuali scolpito; h cm 101,5×77,5×98, aggiudicato a 938.500 euro
- Cartier London, CRASH WATCH, 1991, cassa di forma asimmetrica in platino; mm 13×43, aggiudicato a 861.500 euro
C’è un dipartimento in particolare che ha vissuto una crescita significativa?
Tutti i dipartimenti hanno contribuito al risultato finale, nessuno è stato prevaricante, e ognuno ha contribuito con risultati eccellenti
relativamente alla dimensione del proprio ambito collezionistico, ma spesso anche in assoluto. Un solido equilibro commerciale che
consente a Pandolfini di mantenere la leadership nazionale.
I risultati per alcuni dipartimenti:
- Gioielli e Orologi 9.665.165 euro
- Dipinti Antichi e del XIX secolo 8.111.860 euro
- Arte moderna e Contemporanea 7.068.000 euro
- Arte Orientale 5.012.490 euro
- Mobili Arredi e Oggetti d’Arte 4.529.807 euro
- Vini pregiati e da collezione 3.775.559 euro
Come si è divisa la vostra casa d’aste, in questi due anni, tra fisico e digitale? Quali strumenti state impiegando per sopperire alla situazione in essere?
Pandolfini ha una struttura organizzata per operare su più fronti: in presenza e online; quest’anno sui due canali sono state batture rispettivamente 39 e 30 aste, per un totale di 69 vendite a cui vanno aggiunte, solo dal lato organizzativo, le vendite per beneficenza di “Amici di URI” e “AIRC”.
Il 2021, rispetto al 2020, ha sicuramente consentito uno svolgimento più regolare con molte più aste in presenza rispetto al 2020, ciò nonostante Pandolfini ha continuato a investire in tecnologia implementando e migliorando la Piattaforma Pandolfini Live, oltre ad usufruire di canali e piattaforme digitali parallele.
Quali sono le prospettive per il 2022?
Il 2022 sarà probabilmente un anno difficile dal punto di vista della situazione economica e sanitaria. La domanda di opere d’arte e di beni di lusso in generale resta comunque molto forte a livello internazionale e il nostro posizionamento all’interno della cerchia delle prime 10 case d’asta europee ci deve portare come sempre a selezionare con attenzione le opere da proporre alla clientela italiana ed internazionale per ottenere i migliori risultati.
Abbiamo investito e continueremo a farlo nella nostra piattaforma per le vendite LIVE e ONLINE e soprattutto nel nostro sito PANDOLFINI.COM che ci hanno consentito di raggiungere clienti che solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile contattare. Insieme al nostro staff di esperti, la componente software e la diffusione dei nostri cataloghi sulla rete sono fra i fattori più importanti del successo delle nostre aste.
Il commento dell’AU Pietro De Bernardi
Il 2021 è stato un anno record per Pandolfini. Abbiamo chiuso l’anno con un totale di venduto di oltre 46,5 milioni, fatturato che è il più alto mai raggiunto da una casa d’aste in Italia negli ultimi 20 anni. Si tratta di un anno che ha consacrato i risultati di un progetto nato circa dieci anni fa e che ha portato Pandolfini ad essere oggi in Italia la casa d’aste che ottiene il maggior volume di vendite con il minor numero di lotti, vale a dire quella con la media lotto più alta rispetto ai competitor nazionali, ulteriore dimostrazione dell’alta qualità della nostra offerta.
Una strategia commerciale che ci ha reso la casa d’aste italiana più internazionale e che ci ha permesso di consolidare la nostra posizione all’interno della ristretta cerchia delle prime 10 case d’asta europee. Il risultato economico, e di immagine, che abbiamo ottenuto in questo nostro splendido 2021, come negli esercizi precedenti, è il risultato della contribuzione omogenea di tutti i dipartimenti; come logico alcuni “pesano” sul fatturato più di altri ma nessuno è così determinante rispetto agli altri come avviene in altre realtà del nostro Paese. Dico questo perché nessuno dei dipartimenti in cui siamo impegnati è trascurabile ai fini di un buon risultato complessivo, anzi nel 2022 vorrei che crescessimo in tutti i settori per dare ancora più completezza alla nostra offerta.
Nel 2021 i dipartimenti che hanno ottenuto le performance migliori sono Gioielli e Orologi che ha totalizzato oltre 9,5 milioni di euro solo nelle sue due vendite più importanti. Molto bene il dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea grazie anche all’eccezionale risultato dell’asta che si è tenuta a Milano a Novembre con un totale di vendite di oltre 7 milioni di euro. Come sempre i risultati dei dipartimenti di Dipinti Antichi e del XIX secolo sono di gran lunga i migliori in Italia e ci confermano leader assoluti del settore, così come succede per i Vini Pregiati e da Collezione.
Medesimo discorso va fatto per l’Arte orientale ove veramente non abbiamo rivali, il dipartimento ancora una volta segna il top lot dell’anno, un “Vaso in porcellana Doucai e Famiglia Rosa” – Cina Dinastia Qing, Marchio e del periodo Qianlong alto più di 70 cm –
che ha fatto fermare il martello del banditore a oltre 1,7 milioni di euro, e chiude in bellezza il 2021 con l’aggiudicazione della Portantina Dinastia Qing per quasi 1 milione di euro, record per un mobile cinese in asta in Italia.