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La festa è solo rinviata: Parma sarà Capitale Italiana della Cultura anche nel 2021

La decisione del governo giunge giusta e forse inevitabile dopo le accorate richieste di Parma, della Regione e di tante altre città italiane.

Quando tutto è o pare perduto semplicemente bisogna mettersi all’opera e ricominciare dall’inizio. È quel che faremo dopo la splendida notizia arrivata dal governo

 

Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma

Adesso è ufficiale: Parma sarà Capitale Italiana della Cultura anche nel 2021. Una notizia che era già nell’aria e che giunge come giusta e quasi inevitabile di fronte all’impossibilità della città emiliana di dimostrare tutto l’impegno profuso nella realizzazione dell’evento. L’emergenza sanitaria ha infatti sospeso tutte le attività legate alla nomina, rischiando così di vanificare il lavoro e gli investimenti fatti per rendere il 2020 un anno eccezionale.

L’anno eccezionale, diventa quindi il 2021. Parma 2020 diventa Parma 2021: «avevamo una gran voglia di dimostrare tutto il potenziale di Parma. Ce l’abbiamo tuttora: nel 2021 torneremo ancora più forti. La cultura continuerà a battere il tempo e a essere metronomo della nostra crescita.»

Il tempo. Proprio come è accaduto per il Salone del Libro di Torino, che ha concluso ieri la sua edizione Extra online, anche per Parma il tema scelto (prima del dilagare epidemico) si è rivelato profetico e adatto a riproporsi anche di questi tempi:

Il tema del Tempo, oggi sospeso, recluso, iperconnesso, rimane il filo rosso di un programma che sarà in grado di parlare anche al passaggio storico che stiamo vivendo. Avremo infatti la responsabilità di sostenere la nostra proposta culturale in questo periodo di impensati mutamenti comportamentali e di grandi incertezze e dovremo dimostrare, con ancora più forza, che è dai territori della cultura che può muovere i suoi primi passi il pensiero di una nuova vita comunitaria.

 

Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma

Una sfida culturale e gestionale, che richiede alla città un ulteriore e doppio sforzo per riprendere il cammino e provare a traslare al prossimo anno tutte le iniziative predisposte per questo 2020, l’anno che non esisterà.

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