Nessuno partecipa all’asta per comprare il Casino dell’Aurora, sezione della Villa Boncompagni Ludovisi che ospita l’Aurora del Guercino e l’unico murale di Caravaggio
Nei giorni scorsi si sono sprecate fantasmagoriche notizie attorno all’evento. Dalle quali ci siamo tenuti a debita distanza. A partecipare all’incanto erano stati invitati i 20.000 uomini più ricchi del pianeta. E si assicurava che fosse già accesa la lotta fra Bill Gates e il Sultano del Brunei. Ci mancava Spektre, e il panorama sarebbe stato completo. La realtà si è poi rivelata molto meno spettacolare: e chi alle ore 15 di oggi, 18 gennaio, si fosse piazzato al PC per vedere come andava a finire, alle ore 15,01 avrebbe anche potuto rialzarsi. Perché nessuno dei succitati 20mila ricconi si è messo in fila per comprarsi il celebre Casino dell’Aurora, l’unica sezione non demolita della fastosa e seicentesca Villa Boncompagni Ludovisi. Indifferenti tanto all’Aurora del Guercino quanto all’unico murale mai realizzato da Caravaggio, compresi nel pacchetto.
Voci, alla cui diffusione magari non erano indifferenti i mediatori della vendita, impazienti di intascare le fees su un prezzo stimato di 471 milioni di euro. Asta deserta, dunque: nessuno ha depositato quel 10% dell’offerta necessario per competere all’acquisto. E ora che succede? L’immobile tornerà all’asta il prossimo 7 aprile, con una cifra ribassata del venti per cento. Magari per allora saranno definite le grandi questioni politiche italiane: avremo un Presidente della Repubblica, avremo un nuovo – o vecchio? – Presidente del Consiglio. E magari qualcuno potrà ascoltare i lai del ministro della Cultura, che finora ha infruttuosamente interpellato i vertici per capire se e come il governo intenda muoversi sulla questione…