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Il potere delle mappe, gli atlanti contemporanei, l’arte aborigena. Un gran tris di mostre per TREVISO CONTEMPORANEA

Honil kangni yoktae kukto chi to (metà secolo XVI, Giappone). Mind the Map!

Tre mostre in tre diversi luoghi di Treviso (Ca’ Scarpa, Chiesa di San Teonisto e Gallerie delle Prigioni) raccolti sotto l’egida di un tema comune: “MAPPARE IL MONDO“. “Mind the Map!”. Un itinerario intitolato “TREVISO CONTEMPORANEA” che invita a riflettere sull’immagine del mondo, facendo esperienza, nel muoversi da una sede all’altra, della mappa stessa della città. Un’esposizione -dal 5 febbraio al 29 maggio- possibile grazie alla feconda collaborazione di Fondazione Benetton e Fondazione Imago Mundi che vede sfilare in una delle edizioni della mostra (“Atlante Temporaneo. Cartografie di sé nell’arte di oggi“) nomi del calibro di Oliver Laric, Jeremy Deller, Paul Maheke, Matt Mullican, James Lewis, Kiki Smith, Walid Raad, Ibrahim Mahama, Otobong Nkanga, Rochelle Goldberg, Seymour Chwast, Enam Gbewonyo, Sanford Biggers e Sarah Entwistle.

Mind the Map! Disegnare il mondo dal XI al XXI secolo“, a cura di Massimo Rossi e organizzata da Fondazione Benetton Studi Ricerche, si tiene a Ca’ Scarpa. La mostra, divisa in tre sezioni, considera mappamondi di ogni epoca e provenienza come espressioni di condizioni sociali che hanno imposto confini, decretando l’orientamento convenzionale nord-sud e est-ovest, rettificando i concetti astratti di potenza e dominio.

Dalle mappae mundi ospitate nei libri di preghiere del XIII secolo, alle  costruzioni cartografiche del mondo dei commerci oceanici, ai tappeti geografici contemporanei, alla mappa del mondo di Google, l’esposizione offre una riflessione sulle dinamiche di costruzione dell’immagine del mondo con la quale quotidianamente ci confrontiamo. La mostra racconta l’audace tentativo dell’uomo di disegnare lo spazio terrestre e di vederlo nel suo insieme attraverso le rappresentazioni geografiche.

Waringari (Meeting Place) (Rover Thomas, 1996). Terra Incognita.

Terra Incognita. Esplorazioni nell’arte aborigena” a cura di D. Harding e organizzata dalla Fondazione Imago Mundi, avrà luogo nella Chiesa di San Teonisto. La collezione di arte aborigena australiana, parte della Luciano Benetton Collection, ha avviato un processo di ricerca volto a indagare la vita artistica, culturale e sociale degli artisti e delle comunità che formano il panorama dell’arte aborigena.

Con la mostra “Terra Incognita” si offre agli occhi del visitatore una grande installazione composta da oltre ottanta tele dipinte, che crea un paesaggio vibrante di colori, da osservare dall’alto e da una certa distanza; un paesaggio composto da diverse esperienze ed espressioni.

In Pursuit of Bling: The Discovery (Otobong Nkanga, 2004). Atlante Temporaneo

Infine, “Atlante Temporaneo. Cartografie di sé nell’arte di oggi“, presentata nella Gallerie delle Prigioni, è stata curata da Alfredo Cramerotti e organizzata da Fondazione Imago Mundi. I quattordici artisti presentati in mostra sviluppano il proprio significato personale di mappa lungo strade non convenzionali, attingendo dal proprio subconscio, dalle proprie memorie, dai propri pensieri.

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