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Ritrovata importante maschera Gabonese. Ispirò Modigliani, oggi passa all’asta

Importante notizia nel campo dell’arte equatoriale africana e non solo. É stata ritrovata una maschera tipica della società Ngil, una confraternita segreta responsabile della polizia e dell’amministrazione della giustizia nelle comunità Fang, in Gabon. Risalente al XIX secolo, era stata acquistata dal Governatore René-Victor Edward Maurice Fournier (1873-1931) nel 1917-18. Da quel momento è rimasta nella collezione di famiglia. Ora torna a mostrarsi al mondo grazie all’Hotel des Ventes di Montpellier, che la propone in vendita il 26 marzo 2022.

Purezza delle linee e proporzioni equilibrate. Queste le caratteristiche che conferiscono alla maschera uno status iconico nel corpus molto limitato di maschere appartenenti alla società Ngil arrivate fino a noi. La maschera del Governatore Fournier completa un set di appena una dozzina di esemplari, sparsi per vari musei occidentali e collezioni.

Come mai sono così rare? Il motivo è semplice: la produzione delle maschere, utilizzate in riti tradizionali Ngil, è venuta meno negli anni ’20 in seguito all’interruzioni delle cerimonie per cui erano concepite. La maschera doveva rappresentare un’entità terrificante ed era usata in rituali che prevedevano danze pensate per impressionare e intimorire chi le osservava. In sostanza le cerimonie consistevano principalmente nello spaventare coloro che avevano intenzioni malvagie. Gli Ngil erano quindi una sorta di agenti incaricati di mantenere il controllo sociale.

L’Europa inizia a mostrare interesse per le maschere all’inizio del XX secolo, un periodo di scoperta dell’arte africana da parte dei pittori fauvisti e non solo. Le maschere Ngil hanno infatti influenzato il lavoro di numerosi artisti dell’avanguardia francese, tra cui Amadeo Modigliani. Le somiglianze tra queste maschere e la rappresentazione dell’artista livornese sono evidenti, soprattutto nei lineamenti allungati e nelle forme geometriche del viso. Ma anche artisti come Picasso, Braque e Derain hanno di certo giovato della loro ispirazione.

Nel 2017 il Museo Quai Branly-Jacques Chirac di Parigi ha ospitato Native Forests, la più grande mostra mai dedicata all’arte del popolo Gabonese Fang. Le centoquattordici opere presentate illustravano magistralmente i vari stili la creatività e il genio degli scultori africani. Nell’ambito della mostra, in un’unica teca di vetro erano esposte quattro maschere del società Ngil. Queste rappresentano quasi un terzo del numero totale di maschere conosciute. Al tempo nessuno immaginava che ne fosse sopravvissuta anche una quinta, peraltro in un ottimo stato conservativo. Oggi, dunque, la maschera del Governatore Fournier farebbe di certo parte di un’esposizione simile.

Le poche maschere apparse sul mercato secondario hanno realizzato numeri record per l’arte africana. Come ad esempio quella venduta da Drouot per 5,75 milioni di euro nel giugno 2006. Esemplare che, tra l’altro, si avvicina molto a quello in asta da Hotel des Ventes a Montpellier. Forse la più somigliante in assoluto insieme alla maschera conservata al Denver Art Museum negli Stati Uniti. Al momento la stima è di €300,000-400,000. Ma se la maschera attirerà l’interesse previsto l’aggiudicazione potrebbe essere ben più alta.

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