Il percorso espositivo proposto da Tosatti sarà strutturato con un impianto teatrale che articolerà la narrazione in un prologo e due atti
“Una visione dello stato attuale dell’umanità e delle sue prospettive future”. Statement ambizioso? È proprio questo che si propone di offrire il Padiglione Italia alla 59. Biennale d’Arte di Venezia, presentato oggi al Ministero della Cultura. L’artista Gian Maria Tosatti, invitato dal curatore Eugenio Viola, presenterà un ampio progetto dal titolo Storia della Notte e Destino delle Comete. “Un potente statement sulla contemporaneità, in grado di restituire una lettura coraggiosa del presente e dare all’Italia una voce unica”. Si tratterà di una grande installazione ambientale pensata appositamente per gli spazi delle Tese delle Vergini, occupandone l’intera superficie, “un dispositivo intermediale che contiene in sé e fonde una pluralità di linguaggi come di consueto nella ricerca di Tosatti. Dai riferimenti letterari alle arti visive, dal teatro alla musica e alla performance”.
Impianto teatrale
Ancora, dalla nota di presentazione: “Una complessa macchina narrativa esperienziale che conduce il visitatore in un percorso sensibile, a tratti familiare e in parte spiazzante. Con l’obiettivo di offrire una consapevolezza nuova e generare riflessioni concrete sul possibile destino della civiltà umana. In bilico tra i sogni e gli errori del passato e le promesse di un futuro ancora in parte da scrivere”. Chiaro? Non molto, ma nessuno si poteva aspettare che oggi fosse svelato il contenuto del Padiglione. “Il percorso espositivo è strutturato con un impianto teatrale che articola la narrazione in un prologo e due atti: la Storia della Notte e il Destino delle Comete”.
L’Italia, con la sua particolare vicenda storica di giovane nazione reduce da due guerre mondiali interessata da una straordinaria crescita economica, il cosiddetto “miracolo italiano”, offre lo scenario per la costruzione di questa mostra. Lo spazio della prima Tesa costituisce un viaggio nel Bel Paese. E coincide con la Storia della Notte, ovvero il racconto simbolico dell’ascesa e del declino del sogno industriale italiano. Una sequenza di scenari spiazzanti prepara a una visione finale in cui l’immaginario si ribalta in una vera e propria epifania. Attraverso un’infilata di spazi, si apprende, si susseguiranno ambientazioni che evocano La Dismissione di Ermanno Rea, somiglianti alla distesa di capannoni diffusi nel paesaggio fra Ragusa e Cremona. “L’unico panorama paradossalmente omogeneo di un ipotetico viaggio nell’Italia di provincia”.
Forum continuo
Il Padiglione Italia, per tutta la durata della mostra, sarà strutturato come un forum continuo – in presenza e online – grazie a un calendario di incontri di carattere scientifico-divulgativo. Che vedranno confrontarsi professionisti ed esperti del settore ecologico–ambientale e protagonisti del mondo della cultura sui temi trattati dalla mostra. Il programma di conferenze si espanderà da Venezia al resto del mondo, grazie al coinvolgimento di una serie di istituzioni internazionali che ospiteranno i dibattiti sui temi affrontati dal Padiglione. Vere e proprie ambasciate di Storia della Notte e Destino delle Comete all’estero.
“Un progetto espositivo affascinante che attraversa diversi linguaggi artistici e indaga le contraddizioni della contemporaneità e il rapporto tra uomo e natura”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini. “Sarà un Padiglione all’insegna della creatività e dell’innovazione”. “Da ex uomo di cinema sarei stato felice di produrre un film con il titolo Storia della Notte e Destino delle Comete”, ha commentato Roberto Cicutto, Presidente dela Biennale di Venezia. “Promette mistero, scoperte e l’emozione di un viaggio molto speciale. Gian Maria Tosatti, che fa riferimento più al racconto teatrale che a quello cinematografico, conosce l’importanza del narrare. Che sarà la materia prima di cui son fatte le opere del Padiglione Italia, ma anche del ‘forum continuo’. Una formula cui la Biennale tutta (nel senso di tutte le arti che rappresenta) vuol fare sempre più ricorso per riscattare l’azione creativa, dalla caducità di un tempo limitato alla durata della loro esposizione in mostra”.