Gli artisti selezionati per la Biennale, Alexandra Sukhareva e Kirill Savchenkov, e il curatore Raimundas Malašauskas si sono dimessi per protesta
Ci sono esclusioni ed esclusioni. Vi abbiamo appena informati della decisione presa in Ucraina. Che a causa dell’aggressione russa cancella la propria partecipazione nazionale alla Biennale di Venezia. “Al momento non siamo in grado di continuare a lavorare sul progetto del padiglione a causa del pericolo a cui siamo esposti”, recitava una comunicazione dello staff. Che ha interrotto i lavori di preparazione della mostra all’Arsenale con l’artista Pavlo Makov. Ora giunge la notizia che anche la Russia rinuncerà alla propria presenza, abitualmente collocata nell’imponente edificio ai Giardini di Castello.
Ma in questo caso non si tratta di una scelta precauzionale, ma di una sorta di ammutinamento. Protagonisti gli artisti selezionati, Alexandra Sukhareva e Kirill Savchenkov, e il curatore Raimundas Malašauskas. È la stessa Biennale di Venezia a comunicare di aver “appreso la decisione del curatore e degli artisti del Padiglione Russia, i quali, rassegnando le dimissioni, annullano di fatto la partecipazione alla Biennale Arte 2022”. E gli organizzatori del padiglione, piuttosto che sostituire artisti e curatore, hanno comunicato con un post su Instagram che “Il Padiglione Russo rimarrà chiuso”.
“Esprimiamo piena solidarietà per questo atto coraggioso e nobile e condividiamo le motivazioni che hanno portato a questa scelta, che drammaticamente raffigura la tragedia in cui si trova l’intera popolazione dell’Ucraina”, hanno chiosato dalla Biennale. Che ribadisce di voler essere “il luogo di incontro fra i popoli attraverso le arti e la cultura, e condannare chi impedisce con la violenza il dialogo nel segno della pace”.