Emilio Vedova in mostra a Verona. La Galleria dello Scudo dedica al pittore una mostra composta da circa 30 opere inedite e incentrate sulla forma-cerchio. Dal 5 marzo al 30 giugno 2022.
Nella tradizione artistica il cerchio è perfezione e armonia cosmica, è simbolo e principio di un ordine superiore e sacro. Per Emilio Vedova diventa motivo e limite di una sperimentazione. Ecco allora i Tondi e gli Oltre, due serie accomunate dalla ricorrente presenza dell’elemento circolare. Nel primo caso è il formato del supporto, nel secondo è il perimetro della pittura inscritta in una tela quadrata. L’allestimento proposto dalla Galleria dello Scudo documenta le diverse soluzioni adottate, varie per impiego di materiali, tecniche e dimensioni. Lo fa attraverso un nucleo di opere inedite realizzate tra 1985 e il 1987.
Sia nella grande misura – quasi tre metri di diametro – che in quella più contenuta dei piccoli lavori del 1987, la gestualità si apre in una sconfinata varietà di interventi, in cui solchi, incisioni, sovrapposizioni, schizzi e grumi di materia si combinano in un repertorio infinito di forte tensione pittorica. Vedova tratteggia, colora, incolla senza darsi un ordine, anzi sfidando e rinunciando alla supremazia del centro. Se nei Tondi egli è baricentro mobile all’interno dell’opera, negli Oltre delimita il perimetro del tondo sulla superficie quadrata, accentuando così l’ambigua conflittualità tra “circolo/quadrato, quadrato/circolo”.
“Quando io ho preso per la gola il cerchio l’ho fatto quasi per una specie di sfida contro questa figura sacrale ‘Sancta sanctorum’. Il tondo di Michelangelo, il tondo di Raffaello!… vedere se questa forma poteva essere prostrata, coinvolta a questa nostra lacerazione, se ancora si poteva in qualche modo fare qualche cosa dentro – proprio perché io affrontavo adesso la figura forse più proibitiva a me. Perché il tondo è il tondo sempre dell’ideologia. E il tondo della cristianità. È il tondo dell’umanesimo. E il tondo del mandala”.