Marzo sotto il segno dell’arte antica e del XIX secolo da Wannenes. Il ricco catalogo offre 335 lotti che saranno esitati il 15 marzo in tre tornate, le prime due dedicate agli old master e la terza al XIX secolo. Spiccano un raro Todeschini, due oli del Badaracco, un dipinto di laguna di Ciardi
Le opere offerte spaziano da pezzi sotto i mille euro fino a lavori con prezzi a cinque cifre, come la grande tavola attribuita ad Andrea di Giusto, artista fiorentino attivo nella prima metà del 1400 a Firenze. L’opera, che misura ben 150×180 cm, è una tempera che raffigura la Madonna con il Bambino e i santi Luigi di Francia e Nicola di Bari, secondo una tipologia strutturale tipica dell’epoca tardo gotica.
Gli esperti di Wannenes spiegano nella scheda in catalogo come sia la forma del trono a rinviare all’artista, “trono su cui è assisa la Vergine, memore dei modelli di Beato Angelico e nell’insieme agli esempi più arcaici di Bicci di Lorenzo con cui il nostro collaborò nei primi anni Venti e dei pittori della sua scuola come Stefano Antonio Vanni”. Lo stile e le informazioni sul dipinto confermano l’area culturale di produzione e la cronologia. Si prosegue nella scheda: “l’opera sembra non superare il quarto decennio, quando a Firenze convivono con successo le memorie di Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano, i nuovi spunti dell’Angelico e la saldezza di forme inaugurata da Masaccio, con cui Andrea lavorò a Pisa nel 1426”. La stima si attesta tra 40 e i 60 mila euro.
Soggetto religioso anche per il secondo top lot della vendita, un luminoso tondo che raffigura la Madonna con il Bambino, San Giuseppe e San Giovannino. E’ una tempera e olio su tavola, dal diametro di cm 52 che stima € 30.000 – 50.000. Si deve a Federico Zeri la prima catalogazione di questo maestro anonimo che denominò “Maestro Spiridon delle Storie di Giuseppe”, partendo da un pannello già nella collezione Spiridon di Parigi. Nel corso degli anni le attribuzioni sono state diverse, alcune ritirate. Ad oggi è in catalogo come “Pittore fiorentino del XV – XVI secolo”.
Ha la stessa stima del tondo la “Allegoria della Pittura con autoritratto” di Giovanni Raffaele Badaracco, autore genovese in asta con due dipinti (più una attribuzione). L’allegoria è stata scelta come copertina del catalogo ed è caratterizzata da un marcato gusto barocco derivante dalla formazione romana del pittore. Da notare la presenza del ritratto stesso dell’autore, la cui fama è affidata all’arte e consacrata dal tempo. L’opera è notificata. Il secondo lotto del Badaracco è un “Autoritratto” dichiarato anch’esso di straordinario interesse storico e artistico e sottoposto a regime di notifica (stima € 10.000 – 15.000).
Tutto un altro stile e tema caratterizza una delle rare tele firmate da Giacomo Francesco Cipper, detto Il Todeschini (Feldkirch, 1664 – Milano, 1736). Racconta una scena di genere, “Contadini a tavola con vecchio che suona la ghironda” (Lotto 238, stima € 20.000 – 25.000). Il Todeschini ha realizzato composizioni con figure che descrivono scene di mercato, mendicanti e artigiani. Le sue opere sono per lo più di grande formato, spesso con personaggi a grandezza naturale a mezza figura o a tre quarti. Si tratta un ritrovamento di notevole interesse in quanto il catalogo del pittore è spesso corrotto da opere di seguaci e imitatori.
Una bella “Maddalena” di Alessandro Magnasco (Genova, 1667 – 1749) è proposta in asta a € 15.000 – 25.000. Di origini genovesi, Magnasco fu influenzato dall’arte lombarda, ma anche dall’età barocca sviluppando uno stile distintivo facilmente riconoscibile dal modo in cui ritrae le figure, utilizzando rapide pennellate e guizzanti lampi di luce. Si segnala il contributo pittorico di un altro artista: Antonio Francesco Peruzzini (Ancona, 1643 o 1646 – Milano, 1724) che coadiuvò il Magnasco nel paesaggio (Lotto 235, stima € 15.000 – 25.000).
Il dipinto di Vincenzo Valdrati o Valdré (Faenza, 1741 – Dublino, 1814) “Sileno addormentato in un antro e legato con ghirlande da satiretti” (Lotto 230, stima € 4.000 – 7.000) è la prima opera nota dell’artista. Il soggetto si ispira alla VI Egloga di Virgilio. La sua genesi fu dettata dalla partecipazione al concorso di Pittura bandito dall’Accademia di Parma nel 1765. Agli aspiranti era stato chiesto di raffigurare Sileno ebbro addormentato in un antro, incatenato con ghirlande di fiori. Come da prassi, Valdrè realizzò questo modelletto preparatorio e l’opera finita vinse il primo premio ed è oggi conservata alla Galleria Nazionale di Parma.
Le due tavole di Giuseppe Artioli Da Cento, “Coppia di nature morte” (Lotto 232) stimano € 5.000 – 8.000. Le opere, firmate e datate 1784 sul verso, sono molto rare perché eseguite ad encausto ed entrambe, sul retro, recano una dedica al committente, il Marchese Giuseppe Bianchi fondatore nel 1784 dell’Accademia degli encausti a Mantova. La pittura a encausto si otteneva mescolando il pigmento con la cera d’api, secondo un procedimento in uso nelle pitture murali di Ercolano riscoperte in quel periodo inaugurando una moderna archeologia e studi.
Dipinti del XIX Secolo
La terza tornata, come detto, sarà dedicata ai dipinti del XIX secolo, opere di gusto internazionale e nazionale che vanno dalla pittura veneta a quella napoletana.
La sezione è guidata da Vincenzo Irolli (Napoli, 1860 – 1942) è in asta con “Domine non sum dignus” (Lotto 302, stima € 15.000 – 18.000), presentato alla XII esposizione Internazionale di Venezia del 1920 e di chiara matrice verista. Irolli raggiuse il successo dedicandosi ad una pittura di genere ispirata da un rustico ma sincero realismo domestico.
Spiccano, pari stima, opere di Telemaco Signorini, Angelo Morbelli e Guglielmo Ciardi (Venezia, 1842 – 1917). Quest’ultimo è presente con il “Canale della Giudecca” (Lotto 299, stima € 12.000 – 16.000), tela che raffigura il canale antistante l’isola veneziana della Giudecca, grande fonte d’ispirazione per l’artista, che era solito riprodurre la scena con alcune varianti, nelle diverse ore della giornata, con prospettive o scorci di volta in volta diversi. Nei suoi dipinti di laguna, fra calibrato vedutismo e delicata pittura tonale a macchia, si respira un sentimento di immensità e di quiete assoluta, un intimo contatto con la natura che è un tutt’uno con la luce, diffusa, che pervade ogni cosa. È, dunque, in questi dipinti che Ciardi raggiunge una soluzione luministica e compositiva che può essere considerata il paradigma di una serie di cambiamenti concernenti la sua pittura e l’intero contesto della veduta veneziana del secondo Ottocento.
Le acque calme animate da alcune imbarcazioni nel porto di Savona sono il soggetto della piccola tela realizzata da Angelo Morbelli nei primi anni del Novecento (Lotto 297, stima € 12.000 – 16.000). Il tocco pittorico delicato rende la pittura morbida e soffusa, ottenuta attraverso la scomposizione della pennellata in tocchi di colore puro accostati gli uni agli altri in analogia con i principi della scomposizione scientifica della luce.
Tra i pittori Macchiaioli spicca l’opera di Telemaco Signorini (Firenze, 1835 – 1901) dal titolo “Stradina a Pietramala” (Lotto 317, stima € 12.000 – 16.000). Il piccolo e raffinato dipinto raffigura una silenziosa stradina a Pietramala in Toscana percorsa da due bambine che si tengono per mano cercando di ripararsi dai caldi raggi del sole.
Attilio Pratella (Lugo, 1856 – Napoli, 1949) si annovera fra i migliori artisti della scuola napoletana e della pittura del vero. Tipiche le sue piccole tele rappresentanti vedute e marine del golfo di Napoli, notevoli per la scelta graziosa dei soggetti e l’armoniosa disposizione dei gruppetti di figurine, che si ritrovano nel suo olio su tela “Marina napoletana” (Lotto 301, stima € 5.000 – 7.000).
Presenti anche opere di artisti internazionali: l’abilissimo disegnatore Jean Bernard Eschemann (Parigi, 1877 – 1926) con “Nudo femminile con felino” (Lotto 308, stima € 8.000 – 10.000) e Emile August Hublin (Angers, 1830 – 1897) con “Bambina con cagnolino in un interno”, pittore eccellente noto per le figure in costume tradizionale bretone realizzate in stile neoclassico (Lotto 309, stima € 8.000 – 12.000).
DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO
ASTA 395-396
L’asta si svolgerà esclusivamente con offerte scritte, telefoniche e via internet.
15 MARZO2022
Tornata 1 ore 10:30 | lotti 1 – 100
Tornata 2 ore 14:30 | lotti 101 – 286
Tornata 3 ore 18:30 | lotti 287 – 335
ESPOSIZIONE
12 – 14 marzo 2022
Wannenes Casa d’Aste
Palazzo del Melograno
Piazza Campetto, 2 Genova
L’accesso all’esposizione sarà consentito solo ai possessori di Certificazione Verde (Green Pass). Si consiglia di prenotare la propria partecipazione contattando il nostro Servizio Clienti di Genova.
10.00 – 13.00 | 14.00 – 18.00