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Filippo De Pisis, Giulio Paolini, Luca Vitone. Un progetto unico per il Museo del Novecento di Firenze

Filippo de Pisis, Natura morta marina, 1929, Olio su cartone telato. Milano, Collezione Augusto e Francesca Giovanardi. Foto di Alvise Aspesi© Filippo de Pisis by SIAE 2019
Luca Vitone, ALTER-EGO (COINCIDENZE), 2022. Courtesy dell’artista; Galleria Rolando Anselmi, Roma, Berlin; Galerie Christian Nagel, Berlin, Cologne, Munich; Galerie Michel Rein, Paris, Bruxelles
Luca Vitone, ALTER-EGO (COINCIDENZE), 2022. Courtesy dell’artista; Galleria Rolando Anselmi, Roma, Berlin; Galerie Christian Nagel, Berlin, Cologne, Munich; Galerie Michel Rein, Paris, Bruxelles
Il Museo Novecento di Firenze presenta un progetto espositivo unico, dedicato a tre grandi protagonisti italiani: Filippo De Pisis, Giulio Paolini e Luca Vitone. Dal 18 marzo al 7 settembre 2022.

Tre mostre differenti che si intrecciano ed interconnettono, semanticamente e filosoficamente, in un percorso inedito che combina ricordo, iconografia, memoria, profumi, arte e letteratura. Analizzando da vicino il rapporto tra Filippo De Pisis (1896-1956) e Giulio Paolini (1940) si noterebbe che per le loro opere attingono dallo stesso repertorio visivo, fatto di riferimenti mitologici, iconografici e di amori figurativi, da Poussin a El Greco, da Goya a De Chirico e che, seppur non contemporanei in senso stretto, entrambi utilizzano lo stesso modo di dipingere, di riflettere sulla realtà e di rappresentarla.

Malinconici, leggeri e anche sentimentali, i due artisti si riflettono uno nel lavoro dell’altro. É così che Sergio Risaliti crea sapientemente l’impianto narrativo di Filippo De Pisis. L’illusione della superficialità e di Quando è il presente?, titolo ripreso da una lettera di Rainer Maria Rilke a Lou Andreas Salomè nel 1922 e dalla quale Paolini prende spunto per meditare sul tempo e sulla sua fuggevolezza. Per l’occasione ha creato un’opera ispirata all’affresco del Beato Angelico Noli me tangere, conservato nel vicino convento di San Marco, eletto dall’artista «museo ideale». Contaminazioni e riferimenti che arrivano fino a Luca Vitone (1964), che dedica una serie di opere site-specific ai due grandi artisti in D’aprèes (De Pisis-Paolini), trasportando il visitatore in una sorta di «teatro dell’evocazione».

Giulio Paolini, Studio per “Interno metafisico”, 2021 © Giulio Paolini. Foto Luca Vianello. Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino
Giulio Paolini, Studio per “Interno metafisico”, 2021 © Giulio Paolini. Foto Luca Vianello. Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino
Beato Angelico, Noli me tangere (1438-1440), 177x139, Convento di San Marco a Firenze.
Beato Angelico, Noli me tangere (1438-1440), 177×139, Convento di San Marco a Firenze.

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