Una ricevuta, la quale garantisce la proprietà di un’opera d’arte invisibile di Yves Klein (1928-1962), passa in asta da Sotheby’s con una stima di € 300.000-500.000. A Parigi il 6 aprile.
Yves Klein è stato indubbiamente uno degli artisti più originali del ‘900. Di lui si ricordano principalmente l’indagine sul colore blu (di cui ha brevettato una tonalità, l’International Klein Blue), il salto nel vuoto e le antropometrie. Ma ci sono tante altre opere, altrettanto particolari e degne di attenzione. Tra queste le Zone de sensibilité picturale immatérielle. Letteralmente Zona di sensibilità pittorica immateriale. Ovvero spazi vuoti, opere invisibili che vendette – dal 1959 alla sua morte nel 1962 – in cambio di oro puro. Per certificare la vendita (e l’acquisizione, o addirittura la proprietà) Klein rilasciava delle precise ricevute di vendita.
Una pratica evidentemente performativa e concettuale, tanto che in alcuni casi Klein offriva ai collezionisti un’esperienza ulteriore. Per riequilibrare l’ordine naturale incrinato dallo scambio, l’artista offriva la possibilità di partecipare a un’opera d’arte performativa, un rituale elaborato in cui l’acquirente bruciava la ricevuta e Klein lanciava metà l’oro nella Senna. Qui alcune immagini delle performance.
Mentre alcuni dei collezionisti scelsero di accettare l’offerta di Klein e completarono l’opera, Jacques Kugel, uno dei commercianti più famosi del suo tempo, che acquistò l’opera (o la sua ricevuta?) nel 1959 decise invece di conservarla (l’opera o la ricevuta?).
La ricevuta, ovviamente. Si ironizza; come del resto Klein, con l’opera, ironizzava sul valore dell’arte, sul suo significato e sulle sue possibili interpretazioni. Una provocazione che negli anni si è poi rinnovata, a partire da Piero Manzoni fino ad arrivare a Maurizio Cattelan.
Nel corso degli anni, la ricevuta è stata esposta alla Hayward Gallery di Londra, al Reina Sofia di Madrid, al Moderna Musset di Stoccolma e al Centre Georges Pompidou di Parigi. Oggi è nella collezione del consulente artistico e curatore Loic Malle, che l’ha acquisita 35 anni fa. Da qui in asta da Sotheby’s il 6 aprile a Parigi, insieme a più di altri 100 lotti.
Ovviamente chi riesce ad aggiudicarsela non entra in possesso solo della ricevuta, ma anche di Zone de sensibilité picturale immatérielle. Un bene intangibile e dalla proprietà sfuggevole, tanto da poter essere associato ai moderni NFT. É per questo che, per la prima volta, Sotheby’s Parigi accetta un pagamento in criptovaluta per questo lotto.