La grande pittura fiamminga è in mostra all’Antonello Colonna Resort di Roma. Una rassegna che a partire dai Brueghel si estende agli altri artisti che hanno reso celebri le Fiandre.
Il XVII secolo segna la stagione più intensa e fulgida delle Fiandre sotto l’insegna di uno sviluppo culturale e artistico che ha paragoni soltanto nell’Italia del Rinascimento. La città di Anversa, autentica New York ante litteram, era il luogo d’elezione internazionale per commerci, affari, politica e mercato dell’arte.
Gli artisti, organizzati in botteghe specializzate come officine d’avanguardia, producevano opere accomunate da uno stile vibrante, elettrico e immaginifico. Grazie al quale la pittura fiamminga seppe ritagliarsi un ruolo autonomo, specifico e inconfondibile.
Nume tutelare di questa epopea fu la famiglia dei Brueghel, attorno ai quali ciascun artista seppe sviluppare il proprio stile personale. L’esposizione, dunque, punta ad offrire un poliedrico ed esaustivo affondo della pittura barocca fiamminga, dei suoi temi e dei suoi autori. Cornice ideale è lo spazio espositivo del Resort: dopo il successo di Apeiron, la mostra con la quale Colonna e Caretto&Occhinegro hanno avviato il loro comune progetto lo scorso anno, la scelta ora è quella di celebrare il ritorno alla primavera attraverso l’Arte.
Una rinascita in quella Roma che, proprio durante il Barocco, divenne una seconda casa per i pittori fiamminghi che si ispirarono al paesaggio laziale ed ai fasti della grandezza italiana per migliorare la loro arte. Jan Brueghel Il Vecchio e suo figlio Jan il Giovane, Martin Ryckaert, Frans Francken, Pieter Pourbus e molti altri. Dai paesaggi ai soggetti floreali, dai ritratti a quelli mitologici, un caleidoscopio di forme e colori accompagnerà il visitatore tra bellezza e fasto, una festa primaverile, di una Primavera Fiamminga.