Il Concerto dell’acqua dell’artista francese Ariane Michel (un film e un concerto nei campi della città) è il terzo capitolo di 3 Easy Pieces, una serie di performance realizzate a Venezia a partire dal 2015, tutte svolte in spazi pubblici in concomitanza con la Biennale
3 Easy Pieces è il titolo di tre brani (un valzer, una polka e una marcia) composti da Igor Stravinsky nel 1915 per insegnare ai suoi figli a suonare il pianoforte a quattro mani. Il titolo è stato adattato, un secolo più tardi, da Lab’Bel (Laboratorio Artistico del Gruppo Bel) per una serie di interventi nel cuore dello spazio pubblico veneziano, iniziata nel 2015. Tre artisti, tre progetti basati su concerti, interventi site specific e film in una città unica: Venezia.
Le opere, eventi e happenings di 3 Easy Pieces si basano su una profonda conoscenza della città, dei suoi abitanti e della sua struttura sociale, per invitare il pubblico a riconnettersi con il ritmo così particolare della città dei Dogi. Questo si contrappone al movimento frenetico imposto dal turismo culturale di massa, che è stato recentemente rimesso in discussione dalla pandemia, e ripensa la città con e attraverso i suoi abitanti. Basandosi su delle proposte discrete e pienamente integrate alla logica della vita locale, il progetto si propone come una sorta di contrappunto alle grandi produzioni che occupano lo spazio pubblico di Venezia durante la Biennale dell’Arte.
I primi due capitoli sono stati i progetti del 2015 di Michael Staab che ha fatto suonare assieme le orchestre dei tre caffè storici di Piazza San Marco e quello del 2019, nel sestiere di Dorsoduro, di David Horvitz che ha invitato i bambini di Venezia a suonare l’antico organo della famosa Chiesa di San Rocco. Il 22 aprile scorso, a Palazzo Pesaro (Calle la Racheta, 3764), si è tenuto il primo Cineconcerto del progetto 2022 di Ariane Michel. Le prossime date in calendario sono il 25 giugno, il 25 e il 26 novembre.
Questi “tre pezzi facili” sono stati concepiti come omaggio a Stravinsky e sono frutto del dialogo e della collaborazione con i veneziani che si ingegnano per sopravvivere in una città così fragile. Esiste in Europa una città più utopica, più perfetta nella sua bidimensionalità da cartolina di Venezia? Costruita sull’acqua, sensibile alle fasi lunari e all’acqua alta annunciata da una sirena il cui suono varia a seconda dell’altezza delle acque, la città non ha mai smesso di adattarsi ai cambiamenti del moto dei fluidi. Così le sirene, che nella mitologia erano uccelli, sono in seguito diventate donne-pesce. L’occhio di queste sirene-volatili è al centro del film di Ariane Michel che prende le mosse dai notturni ghiacciai del Monte Bianco.
«L’acqua è la protagonista del film, una telecamera con un punto di vista volante, senza corpo né occhi come in un sogno, la riprende a diverse distanze e scale» spiega l’artista Ariane Michel.
«Le prime immagini del film mi hanno subito fatto pensare al Mare di Ghiaccio di Caspar David Friedrich – prosegue Silvia Guerra, curatrice del progetto – Percepiamo tutti la pressione dei cambiamenti climatici e delle questioni concrete da essi sollevate nell’epoca dell’Antropocene. Nel film tra l’altro c’è una totale assenza di uomini e animali. La nostra mnemosine di bramosi consumatori di arte non poteva quindi non associare le due opere, benché una cosa le distingua: Friedrich non ha mai visto il ghiacciaio che dipinse, mentre Ariane ha effettivamente camminato lungo i suoi pendii per filmarlo. Questo progetto non vuole essere una teoria del corso dell’acqua che sgorga dai lontani ghiacciai e scorre fino a bagnare i marmi di San Marco. Esso scaturisce da un altro percorso, quello tracciato dai suoni e dai passi dell’artista. Proprio come David Horvitz ha attraversato a piedi tutti i 435 ponti della città, allo stesso modo Ariane Michel è partita dal Monte Bianco per filmare progressivamente la discesa acquatica; e mentre scrivo queste righe, lei sta ancora viaggiando a piedi, in treno, in auto per raggiungere Venezia».
Dal 25 aprile al 25 agosto
Officina dell’acqua a Venezia,
località Campo San Fanti, 1894
Cineconcerti: il 25 giugno, il 25 e il 26 novembre (luogo e ora saranno precisati ulteriormente).