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È morto Lino Capolicchio, l’attore protagonista de “Il Giardino dei Finzi Contini”

Lino Capolicchio ne Il Giardino dei Finzi Contini Lino Capolicchio ne Il Giardino dei Finzi Contini
Lino Capolicchio ne Il Giardino dei Finzi Contini
Lino Capolicchio ne Il Giardino dei Finzi Contini

Attore, sceneggiatore e regista, Capolicchio si è spento a Roma all’età di 78 anni. Esordì con Strehler, poi un lungo sodalizio con Pupi Avati

Un grande attore, sceneggiatore e regista che ha lavorato con i grandi maestri del cinema e del teatro italiano. Un artista a tutto tondo, capace di entrare in profondità nei ruoli e di indagare le tante sfumature dell’essere umano”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, commenta la notizia della scomparsa di Lino Capolicchio, spento a Roma all’età di 78 anni. Ed il ministro non ha mancato di sottolineare “la magistrale interpretazione nel film premio Oscar, Il giardino dei Finzi Contini. Il capolavoro di Vittorio De Sica che ha cambiato la vita di Capolicchio legandolo per sempre a Ferrara, la mia città, e al suo maestro Giorgio Bassani”.

Nato nel 1943 a Merano, ma torinese di formazione, Capolicchio si era trasferito giovanissimo a Roma dove era approdato alla corte di Giorgio Strehler. Collaborando anche con la Rai, che lo scelse per un ruolo nello sceneggiato tratto da “Il Conte di Montecristo”. Fu comunque dal cinema che l’attore ottenne le maggiori soddisfazioni, a partire dal primo ruolo da protagonista, nel 1968 con “Escalation” di Roberto Faenza. Il successo arriverà nel 1971 proprio con “Il Giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica, che ottenne l’Orso d’Oro al Festival di Berlino e il premio Oscar al miglior film straniero. E il protagonista Capolicchio vinse il David di Donatello per la migliore interpretazione maschile.

Lungo è stato il suo sodalizio con Pupi Avati. Negli anni ottanta Capolicchio si dedica anche alla regia teatrale, con una pièce dal titolo “Segni barocchi – Cronaca del ‘600 da Gesualdo da Venosa a Masaniello attraverso l’iconografia di Velasquez e Caravaggio”, nel 1987al Festival barocco di Foligno. L’sordio nella regia cinematografica avviene invece nel 1995 con un film a episodi “Pugili”, sul mondo della boxe.

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