“In primo luogo”. In quale luogo? Dispersi per le costellazioni di Marta Spagnoli (1994), immersi nella sua ultima personale. Nel suo “Universo naturale”, tema a lei caro da sempre. La giovane promessa veronese presenta nella sede di Galleria Continua a Roma, presso il St. Regis dal 13 maggio al 25 giugno, una serie di opere inedite – tele di medio e grande formato, dipinti e disegni su carta realizzati tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Il titolo, “In primo luogo” (nell’accezione di “innanzi tutto”, “principalmente) rimanda da un lato alla necessità di Spagnoli di voler indicare le tematiche e i soggetti trattati nell’esposizione –la vicinanza e la prossimità tra uomo e ambiente naturale che lo circonda –dall’altro, in senso più figurale, i luoghi primi, che ci precedono.
Sfuggendo alla tentazione nostalgica di evocare meramente un immaginario edenizzato, l’artista intende mettere in luce il sentimento che ci lega ancora profondamente al contesto naturale, fino a rimembrare le tracce della provenienza di noi primati sulla terra. Le opere di Marta Spagnoli tessono tra loro un dialogo visivo che abbraccia tematiche come il selvatico e ilprimordiale.Il carattere di ogni opera riflette su punti eterogenei, ma in ogni modo legati al contesto naturale:l’attività costante di ridisegnare la morfologia del paesaggio, propria della natura umana; losviluppo dell’immaginazione e della percezione del paesaggio nel quale ci collochiamo (al pari di una cartografia emozionale); fino alla rappresentazione dell’uomo in stretta relazione col mondo animale, per segnalarne la provenienza biologica e spirituale.
Punto di partenza di tutta la mostra il disegno “Teriantropo”, una sorta di corteo/corpo animale in movimento, che incede omogeneo riconciliando in sé “intenzione” umana e istintività animale. Vi è l’allusione al sostegno e alla vicinanza dell’animalità all’interno della vitalità del fanciullo.
Tradizionalmente, un teriantropoè una creatura, parte uomo e parte animale, del mito e dell’immaginazione. La parola deriva dalle parole greche therion, che significa bestia, e anthropos, uomo.In “Teriantropo” e negli altri disegni presenti in mostra, vengono affrontate ibridazioni tra corpiumani, vegetali e animali.