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Canada, un mercante d’arte indagato per frode. Più di 1000 opere coinvolte nell’operazione

Emily Carr, Skedans, 1912 Emily Carr, Skedans, 1912
Emily Carr, Skedans, 1912
Emily Carr, Skedans, 1912
Tra queste alcune opere di Emily Carr e David Blackwood, due dei più importanti e riconosciuti artisti canadesi.

Un gallerista in Canada ha iniziato a insospettirsi quando il mercante d’arte a cui avevano affidato la vendita di quattro opere ha smesso di rispondere alle sue chiamate. Anche la galleria con cui il mercante diceva di collaborare, con sede a Oak Bay sull’isola di Vancouver, risultava chiusa. Le opere in questione? Tre dipinti dell’acclamata artista canadese Emily Carr e un acquerello di David Blackwood.

Il gallerista ha quindi sporto denuncia l’11 aprile alla polizia locale di Saanich, che ha subito collegato l’avvenimento a quanto accaduto ad altri soggetti che hanno riportato esperienze simili. Tre mandati di perquisizione sono stati concessi alla Major Crime Unit, che ha sequestrato più di 1.000 opere d’arte in tre siti di stoccaggio a Saanich, Oak Bay e Langford.

Il meccanismo del truffatore era piuttosto semplice, forse per questo anche molto efficace. Riusciva a convincere – con abilità persuasiva e false credenziali – i galleristi a farsi consegnare le opere per valutarle o per cercare di venderle. Dopodiché scompariva senza lasciare traccia.

Il valore stimato delle opere sequestrate è di decine di milioni di dollari. Le opere sono ora conservate in un luogo sicuro.

Il mercante d’arte è stato arrestato il 21 aprile, ma la polizia di Saanich ha rifiutato di divulgarne il nome fino a quando le accuse non saranno state pronunciate in tribunale. Da allora l’imputato è stato rilasciato sotto diverse condizioni. Le accuse a suo carico sono di frode e truffa. Le prime indiscrezioni indicano come indiziato Calvin Lucyshyn delle Winchester Galleries.

Lo stesso gallerista era già stato oggetto di una causa civile intentatagli dai precedenti proprietari della galleria, Gunther Heinrich e Anthony Sam, a cui non ha mai saldato i 155 mila dollari necessari per completare l’acquisto della società.

Gli investigatori sono attualmente in contatto con gli artisti e i proprietari delle opere sequestrate in modo da restituirle ai legittimi proprietari.

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