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Gerhard Richter dopo trent’anni cambia galleria e firma con David Zwirner

Gerhard Richter posa davanti a Aunt Marianne (1965) Gerhard Richter posa davanti a Aunt Marianne (1965)
Gerhard Richter posa davanti a Aunt Marianne (1965)
Gerhard Richter posa davanti a Aunt Marianne (1965)
Gerhard Richter, uno dei pittori più acclamati da critica e mercato, ha concesso l’esclusiva delle sue opere a David Zwirner. La mega-galleria con otto sedi in tre continenti. Richter lascia così la sua storica galleria, Marian Goodman, che per più di 30 anni lo ha rappresentato. Un passaggio piuttosto sorprendente, anche alla luce dei 91 anni che compirà il prossimo febbraio. Per marzo 2023, a New York, è in programma la prima mostra da David Zwirner.

Conosco David sin dalla sua infanzia, poiché negli anni ’60 avevo già lavorato a stretto contatto con suo padre, Rudolf Zwirner”, ha detto Richter in una nota. “Sento che questo rappresenta una bellissima continuità attraverso le generazioni“.

Dall’altra parte Zwirner è ben contento di aggiungere un nome così prestigioso alla lunga lista di artisti di prima fascia che già rappresenta. Richter in Germania, suo paese natale, è considerato tra gli artisti più importanti, se non il più importante in assoluto, della sua generazione. Tanto che è stato invitato a Documenta Kassel, mostra quinquennale riferimento per l’intero sistema artistico, più volte di qualsiasi altro autore. Del resto nel corso della sua carriera ha sperimentato tantissimo, dalla fotografia alla pittura, trovando sempre una via espressiva propria e distinguibile. Forse la più celebre è quella della pittura astratta – i famosi Abstraktes Bild – in cui Richter distribuisce il colore sulla tela e poi procede a una non convenzionale raschiatura avvalendosi di vari strumenti, in particolare una spatola.

Gerhard Richter, Venedig, 1986, Öl auf Leinwand, 86 x 121 cm, GR 606-3. Museum Frieder Burda, Baden-Baden © Gerhard Richter

La sua carriera artistica ha preso il via negli anni ’60, quando ha iniziato a intervenire sulle fotografie tramite un’azione pittorica. Una soluzione utile ad alterare la rappresentazione e a collocarla in una dimensione liminare tra l’astratto e il figurativo. Inizialmente la tematica principale era legata al recente passato della Germania, sul quale aleggiava il fantasma del nazismo. Tra i cui ranghi, tra l’altro, figuravano alcuni membri della stessa famiglia di Richter. Una storia incredibile, che abbiamo raccontato in questo articolo di qualche tempo fa.

Nonostante, come detto, sia conosciuto in particolar modo per le sue astrazioni, in passato Richter ha dato prova anche su un figurativismo tanto preciso da sfociare quasi nell’iperrealismo. Celebre il dipinto della candela, indistinguibile dalla fotografia realizzata allo stesso soggetto. L’opera, a riprova della diffusione quasi capillare della sua fama, è stata scelta dai Sonic Youth come copertina del loro album Daydream Nation.

Gerhard Richter, Candle
Gerhard Richter, Candle

In una nota David Zwirner ha dichiarato che Gerhard Richter “è stato in grado sia di celebrare che di sovvertire l’atto stesso di dipingere“. Una considerazione che rende giustizia all’eclettismo del pittore, che dopo aver a lungo sperimentato con la figurazione si è gradualmente mosso verso l’astratto. Eppure la sua qualità manuale era indiscutibile. Una testimonianza schiacciante che le potenzialità e il valore profondo dell’arte non è da ricercare nell’abilità tecnica, quanto più nell’espressione creativa che essa riesce a trasmettere. Sia all’artista che al pubblico.

Pubblico che di certo apprezza la sua opera, come del resto i collezionisti. All’asta le sue opere vengono regolarmente vendute per decine di milioni di dollari. Il record attuale spetta a un Abstraktes bild  del 1986, venduto nel 2015 per 40 milioni di euro da Sotheby’s.

Gerhard Richter (B. 1932), Abstraktes Bild, 1984, Collezione UniCredit
Gerhard Richter (B. 1932), Abstraktes Bild, 1984, Collezione UniCredit

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