L’arte antica è di scena a Roma da Babuino. Sono in arrivo tre giorni di aste per oltre 500 lotti tra dipinti e arredi antichi e del XIX secolo, importanti argenti e fine art. Le vendite sono in calendario per il 25, 26, 27 maggio
In questo momento storico, in cui è in corso l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ormai da quasi tre mesi, anche l’arte cerca di parlare a favore della pace. Lo hanno fatto gli artisti, le grande istituzioni e le case d’asta che hanno proposto vendite ad hoc per raccogliere fondi per l’emergenza umanitaria. Ma lo fanno inconsapevolmente anche le stesse opere d’arte. Che a 500 o 100 anni di distanza dalla loro realizzazione, continuano in maniera universale e atemporale a portare il loro messaggio di pace.
Così da Babuino due dipinti di altissimo livello sono dedicati proprio all’allegoria della pace, a testimoniare che l’arte in tutti i tempi ha rappresentato il desiderio popolare della fine delle guerre rappresentato dai grandi artisti dell’epoca.
Il primo dipinto è “La pace e la fertilitá legano le frecce di guerra” di Abraham Janssens (Anversa 1573/1574 – Amsterdam 1632), grande maestro olandese del Seicento. Nella pausa della guerra che si concluse nel 1614 l’artista rappresentò questa allegoria in cui le donne legano le frecce della guerra, che è rappresentata alle loro spalle come una anziana con i capelli di serpi (lotto 39, stima € 30.000-40.000). Probabilmente il prototipo di questa allegoria si riconosce in una versione museale dall’impaginazione orizzontale di ubicazione ignota. Sono state realizzate diverse repliche di formato verticale come quella del Museo Reale di Belle Arti di Anversa, quella nel Museo di Valenciennes e la versione in catalogo da Babuino.
La rappresentazione estatica della pace e della sua bellezza è rappresentata anche dal grande dipinto di Erulo Eroli (Roma 1854 – 1916) “Allegoria della pace”, sempre inserito nella tornata di vendita del 25 maggio (lotto 108, stima € 7.000-9.000). Un’altra epoca e un altro stile caratterizzano questa tela, ma il messaggio è sempre lo stesso. Il dipinto, dal linguaggio stilistico e compositivo che risente del clima Liberty dell’epoca, potrebbe essere riferibile al ciclo di venticinque arazzi destinati all’addobbo esterno dei palazzi Capitolini e commissionato ad Eroli dal Comune di Roma nel 1902. Gli arazzi sono attualmente conservati presso il Museo di Roma in Palazzo Braschi.
In questa tornata di vendita non mancheranno molti altri grandi capolavori antichi. Tra questi un commovente “San Pietro piangente” realizzato da Girolamo Troppa (lotto 23, stima € 3.500-4.500). Il dipinto era stato precedentemente attribuito a Cesare Fracanzano, ma gli esperti di Babuino lo hanno invece presentato sotto una nuova veste attributiva a favore di Troppa, importante protagonista della scena romana tra il Seicento e la prima metà del Settecento. Scrivono in catalogo: “Troppa fu pittore che seppe coniugare aspetti dello stile di Pier Francesco Mola con quelli di Carlo Maratti attraversando il pathos di Giacinto Brandi e Giovanni Battista Beinaschi. L’opera in questione rivela nella rappresentazione dell’intenso trasporto del dolore una viva relazione con il linguaggio di Giacinto Brandi. Il dipinto richiama la serie di personaggi a mezzo busto assegnati al Troppa, tra i quali il ‘San Pietro piangente’, il ‘Ritratto di Virgilio’ ed il ‘Ritratto di Omero’, tutti custoditi a Copenaghen allo Statens Museum for Kunst”.
Si segnalano altre tre allegorie, quella della primavera dipinta dal fiorentino Matteo Rosselli (1578 – 1650) che stima 10.000-15.000 euro. Quella dell’autunno di Giacinto Brandi che stima 7.000-10.000 euro e la coppia (venduta insieme) della castità e della speranza di Francesco Solimena. Questi due dipinti probabilmente sono modelli a riferimento delle versioni definitive realizzate dall’artista per i peducci della cupola della chiesa di Santa Maria di Donnalbina a Napoli. La quotazione è di 5.000- 7.000 euro.
Proviene da una collezione privata di Vicenza il grande olio di Antonio Tempesta raffigurante “La battaglia di Zama” (lotto 34, stima € 10.000-15.000). L’episodio narrato nel dipinto si riferisce alla battaglia avvenuta nel 202 a.C. Le forze in campo erano i romani contro i cartaginesi e l’esercito guidato da Scipione l’africano compì un’azione di scompiglio inducendo gli elefanti in fuga che travolsero così i soldati cartaginesi. Nel pieno della confusione le frecce scoccate dall’esercito romano trafissero i loro avversari. L’evento narrato da Livio, Polibio, Cornelio Nepote ed Eutropio si traduce in questo dipinto di grande impatto scenico in un complesso groviglio tra cavalli e cavalieri. Le posture dei soldati e la forza che emerge dalle armature in cuoio rimandano ad una cultura manierista. Antonio Tempesta è autore di un cospicuo numero di incisioni e dipinti realizzati, soprattutto su rame, alabastro e pietra paesina che hanno per tema episodi di battaglia e scene di caccia. Alcune di queste opere sono custodite a Roma alla Galleria Borghese e Galleria Doria Pamphilj, a Torino alla Galleria Sabauda e a Parigi al museo del Louvre. È probabile che il dipinto in questione, per le elevate misure, sia stato realizzato ai fini di un arazzo come ipotizza nella perizia lo studioso Giancarlo Sestieri.
Tra le opere di artisti stranieri si evidenzia “Il malato risanato” un grande olio su tela realizzato da Antoon Van Dyck (ambito di) stimato 12.000-18.000 euro tratto da un particolare desunto dal dipinto ‘Cristo e la guarigione del paralitico’, sempre di Van Dyck, conservato a Londra a Buckingham Palace. Tra i pittori francesi troviamo un olio su tela attribuito a Pierre Paul Prud’hon (Cluny 1758 – Parigi 1823) raffigurante “La cacciata di Eliodoro dal tempio” (lotto 63, stima € 30.000-40.000) e una “una Veduta portuale con orientali, pescatore e fanciulle” di un anonimo pittore francese della fine del XVIII/ inizi XIX secolo (lotto 66, stima 1.500-2.000). L’opera di Prud’hon raffigura un episodio che si svolge in una ambientazione monumentale che evoca il gusto neoclassico tipicamente francese, come l’impostazione della scena, dal carattere scenografico quasi teatrale, mentre la costruzione del gruppo centrale è memore del classicismo rinascimentale italiano. In particolar modo richiama la cacciata di Eliodoro dal tempio di Raffaello.
Infine si segnalano opere di Jacopo Robusti detto il Tintoretto (lotto 19, stima € 6.000-8.000), Lavinia Fontana (lotto 14, stima € 4.000-5.000), Domenico Puligo (lotto 1, stima € 2.000-2.500), Antonio Bellucci (lotto 29, stima € 3.500-4.000), Francesco Trevisani (lotto 57, stima € 1.000-1.500), Corrado Giaquinto (lotto 38, stima € 2.000-2.500), Cavalier Tempesta (lotto 2, stima € 120-180), una splendida opera classica di Francesco Oliva (lotto 79, stima € 800-1.200) e una raccolta di opere del grande pittore romano dell’Ottocento Alessandro Castelli (lotto 91 stima € 1.500-2.500).
Seconda Tornata | Arredi antichi e del XIX secolo, fine art
La tornata del 26 maggio riassume un vasto panorama di mobili di oggetti d’arte di ottimo livello e qualità, mobili del XVII secolo di manifattura italiana, ribalte commodes e piccola mobilia del XVIII secolo completa il panorama di mobili antichi.
Mettiamo in evidenza un gruppo in bronzo a patina brunita di Ernest Rancoulet (Sorèze 1842 – Bordeaux 1905) “Ercole, Atena e Cerbero”” (lotto 206, stima € 1.500-2.000), un’importante e rara spinetta di Muzio Clementi dell’inizio XIX secolo (lotto 241, stima € 1.200-1.800), un raro tavolo in noce di provenienza emiliana degli inizi XVIII secolo (lotto 169, stima € 800-1.200), un trittico in bronzo dorato dell’Italia settentrionale del XVIII secolo (lotto 193, stima € 1.000-1.500) e una splendida coppia di candelabri di provenienza francese del 1900 ca. (lotto 223, stima € 800-1.200).
Molto interessante il corpus degli oggetti antichi e dell’800, fra cui porcellane, maioliche, orologi da tavolo candelabri e oggetti di virtù.
Terza tornata | Argenti, importanti orologi da polso e gioielli
La tornata del 27 maggio è molto importante per quanto riguarda i preziosi e gli oggetti da investimento. Sarà esitato un corpus notevole di argenti che comprende anche oggetti del XVIII secolo sia italiani che europei. La tornata si arricchisce con una piccola raccolta di magnifica gioielleria accompagnata da una collezione indivisa di orologi da polso fra cui si segnalano brand come Patek Philippe e Rolex. Spiccano una teiera con salver in argento, punzone, Londra Giorgio III 1795 (lotto 323, stima € 400-500), una caffettiera in argento, punzone, Francia 1820 ca. (lotto 337, stima € 500-700), una coppia di candelieri in argento, punzone Roma Stato Vaticano XVIII secolo (lotto 325, stima € 500-700). Tra gli orologi un pezzo da taschino Borel Fils & Cie con cassa in oro giallo 14 kt. (lotto 357 stima € 600-800), un orologio Patek Philippe Calatrava cassa in oro 18 Kt, (lotto 388 stima € 4000-6000) e tra i gioielli un elegante bracciale con rubini e brillanti (lotto 466, stima € 1500-2000).
ASTA 236
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Mercoledì 25 maggio, ore 15.30
Importanti Dipinti antichi e del XIX secolo
Giovedì 26 maggio, ore 15.30
Arredi antichi e del XIX secolo
Venerdì 27 maggio, ore 15.30
Importanti Argenti e fine art
Esposizione
da mercoledì 18 a martedì 24 maggio 2022
Orario continuato: 10.00/20.00
L’asta sarà anche trasmessa in streaming e si potrà partecipare attraverso le piattaforme di on-line bidding “Mybabuino”, “Drouot”, “Invaluable” e “The Sale Room”.