L’inedita collezione di disegni di architettura del Sei-Settecento del poliedrico bibliofilo Paolo Gnerucci, insieme alle opere grafiche provenienti da importanti Istituzioni pubbliche e collezioni private. Questo il cuore della mostra Del Barocco Ingegno. Pietro da Cortona e i disegni di architettura del ‘600 e ‘700 della collezione Gnerucci. Dal 18 giugno-18 settembre 2022 al Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (MAEC).
In scena dunque il disegno di architettura nell’età del Barocco, documento di cantiere nelle fasi del processo creativo ed espressione della cultura architettonica sei-settecentesca tra Toscana e Roma. Protagonista uno dei padri del Barocco architettonico e pittorico, Pietro da Cortona, attivo tra la Toscana dei Medici, la Roma dei Papi e le corti europee, il cui magistero nei progetti di architettura è ancora oggi terreno di studi e di aggiornamenti interpretativi.
Tra le opere più interessanti i modelli tridimensionali di tre capolavori: la chiesa dei SS. Luca e Martina nel Foro Romano, il progetto del palazzo Chigi nella piazza Colonna a Roma, il progetto per la Reggia del Louvre per il Re di Francia Luigi XIV. E poi i numerosi disegni di architettura barocca, insieme agli inediti progettuali di apparati effimeri ideati per celebrazioni religiose e granducali. Pezzi dall’elevato valore estetico, ma anche documenti di studio utili a ricostruire il contesto del tempo.
La raccolta di disegni della collezione Gnerucci, di elevata qualità grafica e ricchezza documentaria, ha infatti permesso di intraprendere uno studio scientifico e organico sulla presenza delle botteghe di scalpellini e architetti attivi nel Seicento a Cortona e nel suo territorio più prossimo. Ricostruzioni alle quali si aggiungono piccole ma preziose testimonianze riconducibili all’ingegno di architetti granducali operanti sia a Firenze che a Roma.
Le sezioni
- Le botteghe architettoniche cortonesi dei Radi e dei Berrettini, che ebbero diffusione nel territorio cortonese e nell’area circostante realizzando le più importanti opere di aggiornamento “linguistico” e rappresentativo degli edifici religiosi.
- La chiesa di S. Francesco a Cortona e la vicenda della realizzazione del prezioso reliquiario della Croce Santa, iniziata nel primo Cinquecento, nell’ambito della cultura artistica raffaellesca, e conclusasi negli anni Trenta del Seicento con la progettazione della monumentale “macchina” architettonica dell’altare maggiore, a opera di Bernardino Radi.
- Gli esordi di Pietro da Cortona disegnatore di architetture e figure dall’Antico, dopo il suo trasferimento nella Roma pontificia, con due straordinari rilievi di studio condotti dal vero sulla Colonna Traiana, qui per la prima volta ed eccezionalmente mostrati al pubblico.
- Per la prima volta in mostra a Cortona il cosiddetto “Codice Berrettini” conservato nella Biblioteca Marucelliana di Firenze, ovvero la raccolta di rilievi e di schizzi progettuali di Filippo Berrettini, architetto cortonese al servizio della corte granducale e cugino del grande Pietro da Cortona.
- Gli studi progettuali di Pietro da Cortona per le fabbriche granducali a Firenze e per alcune tra le più importanti chiese di Roma volute dai Papi del Seicento.
- I modelli dei progetti e delle realizzazioni architettoniche di Pietro da Cortona per le corti di Roma e Parigi, e l’esito finale di proposte architettoniche complesse e monumentali, ben oltre le preliminari elaborazioni grafiche.
- Il culto delle reliquie e gli apparati sacri allestiti nelle chiese cortonesi, attraverso la lettura di disegni e l’osservazione di preziose manifatture che testimoniano le raffinate adesioni della cultura cortonese al linguaggio barocco.
- Cortona centro nazionale e internazionale di promozione culturale. Tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento Cortona vede la nascita dell’Accademia Etrusca e l’emergere di personaggi, intellettuali e architetti, fra cui Alessandro Galilei e Marcus Tuscher, i quali daranno un grande contributo all’aggiornamento architettonico della città, documentato da alcuni disegni presentati nella Mostra.