Non si butta via niente. Foto originali, fotocopie, test di stampa, polaroid, appunti, carta, cartone, francobolli. Direttamente dalla spazzatura dello studio di Jacopo Benassi. Così cita un timbro, didascalia di Junk B, che osservando attentamente si può ritrovare in una delle sei bacheche di NEUTRO. Fino al 31 agosto 2022, a Reggio Emilia.
Per questo progetto Benassi si nutre dello scarto: raccolto, archiviato e rielaborato. Ciò che era stato abbandonato è ricomposto in una serie di poster in bianco e nero da cui emergono scritte, personaggi, pezzi di corpo, oggetti, macchie. Jacopo Benassi fotografa a partire dalla fine degli anni Ottanta, nell’alveo della cultura underground spezzina, sviluppando uno stile personale dove la profondità di campo viene annullata dalla luce del flash, una sorta di firma autoimposta per una fotografia priva di mediazioni. Le immagini scattate (e scartate) al B-Tomic, locale di La Spezia di cui l’artista è stato fondatore, sono saccheggiate e assemblate in nuove opere la cui estetica è quella del brandello, della citazione, della strada. In mostra troviamo ciò che il mainstreaming ci impone di non guardare, la spazzatura, il ciarpame, il degrado, foto patinate strappate e mortificate, raccolte ed esposte allo sguardo poco abituato del passante.
In questa opera in sequenza l’ultima foto evoca la prima, in un collage progressivo in cui ritroviamo la violoncellista canadese Julia Kent, la cantante, performer, polistrumentista statunitense Baby Dee, l’artista e musicista tedesco Jochen Arbeit e la scrittrice, poetessa e cantante newyorkese Little Annie. I ritratti dei personaggi allora invitati da Benassi ad esibirsi, immortalati e dimenticati, “logorati e nobilitati” dal tempo, compongono i collage di Junk B. Alle opere Benassi aggiunge pezzi di legno, timbri, fanzine; si appropria di estratti del testo scritto da Carlo Antonelli per la pubblicazione che accompagna la mostra e li dipinge con la vernice sui vetri delle bacheche. Una stratificazione di elementi cruda ed enigmatica dove le rovine si confondono con le reliquie, le rarità con la robaccia.
Jacopo Benassi (1970) fotografo e artista, ha sviluppato uno stile personale, dove la luce del flash diviene una firma, un limite stilistico autoimposto per arrivare ad una fotografia cruda e priva di mediazioni. I soggetti fotografati sono i più disparati: dalla cultura underground e musicale internazionale -a partire dall’esperienza del club B-Tomic, gestito dallo stesso fotografo assieme ad alcuni amici- ai ritratti di modelle, attrici, artisti, stilisti pubblicati in alcune delle più importanti riviste italiane, fino all’indagine sul corpo, spaziando dall’autoritratto, alla documentazione di incontri sessuali, alla statuaria antica. Benassi è occasionalmente anche performer e musicista. Ha esposto al Centro Pecci con la personale Vuoto (2021), a Palazzo Bentivoglio con BolognaPortraits (2018), alla Tate Modern di Londra in No Soul for Sale con Le Dictateur (2010).
Carlo Antonelli (1965) è giornalista, direttore artistico, autore e produttore. Ha diretto le edizioni italiane di Rolling Stone, Wired e GQ, e prodotto con Luca Guadagnino i film Io sono l’amore (2009) e Suspiria (2018). Ha pubblicato, con Fabio de Luca, Discoinferno. Storia del ballo in Italia: 1946–2006 (2006) e curato la raccolta Gli Anni Zero. Almanacco del decennio condensato (2009). Ha curato, insieme a Francesco Urbano Ragazzi, la mega-antologia FUORI!! (Nero edizioni).
NEUTRO è un progetto espositivo che invita artisti e fotografi contemporanei a sperimentare liberamente in uno spazio eterotopico, dove i rapporti istituzionali tra opera, sede espositiva e fruitore sono sospesi e le opere collocate in un ambito diverso da quello usuale. Sei bacheche commerciali diventano la cornice all’interno della quale l’artista è chiamato a confrontarsi, senza vincoli, con un’esposizione basata sulla fruibilità costante e la diretta relazione con il pubblico. Un’azione semplice, sfruttare bacheche vuote all’interno della città , con l’obiettivo di moltiplicare spazi e funzioni per stabilire un incontro, spesso casuale, che va a colmare la distanza tra l’opera d’arte e il pubblico. Le vetrine, fisicamente situate in un passaggio commerciale nel centro di Reggio Emilia, non hanno un indirizzo proprio. Solitamente destinate a cittadini frettolosi e distratti possono restare inosservate o catturare l’attenzione del passante, costringendolo a rallentare la sua corsa. Un cambio di funzione, un’interferenza nel tessuto urbano, che vuole sovvertire abitudini consolidate permettendo al pubblico di reagire in differenti modi e tempi. Ogni mostra è accompagnata da una pubblicazione che raccoglie traccia dell’intervento dell’artista e introduce un terzo punto di vista attraverso il testo di una figura esterna al progetto.
NEUTRO
Jacopo Benassi – Junk B
23.01.2022 – 16.04.2022