Cinque mila anni di storia dell’arte raccolti in quindicimila opere d’arte. Posticipata a giugno, BRAFA torna dopo la parentesi pandemica con 115 gallerie da tutto il mondo nella nuova sede di Brussels Expo. Apertura al pubblico oggi, domenica 19 per una decina di giorni fiume. C’è tempo fino al 26 giugno per calcare il morbido moquettone floreale firmato Arne Quinze che si sbroglia per tutti gli spazi espositivi, tessendo un filo rosso contemporaneo di questo ammaliante eclettico museo temporaneo. Una fiera, tra le più celebri del settore, costellata da capolavori di epoche e stili differenti. Venti le specialità presenti, dall’archeologia all’arte contemporanea e al design. Il tutto nel quadro di un allestimento installazione dello stesso Quinze.
L’arte italiana ben rappresentata nell’arco di ogni secolo non solo tra le otto gallerie d’arte di professionisti italiani, ma in molte delle proposte a disposizione di collezionisti e musei di ogni parte del mondo. Tra gli highlights – accanto a Picasso, Rembrandt e Dalì – Pendule IV, dipinto di Jean Dubuffet esposto dalla Opera Gallery di Ginevra e quotato oltre 2,4 milioni di euro. Il set battesimale con lo stemma del re Vittorio Emanuele III e della principessa Elena di Montenegro, realizzato per il battesimo della principessa Jolanda, esposto dalla milanese Brun Fine Art è valutato invece fino a 300 mila euro. 8 le gallerie italiane presenti: una conferma del peso che il Bel Paese continua a rivestire all’interno della più longeva manifestazione d’arte d’Europa. Il grande design italiano sarà uno dei focus che caratterizzeranno la partecipazione delle Gallerie Robertaebasta. La galleria Chiale Fine Art di Racconigi ha voluto addirittura aprire una sede a Bruxelles dopo aver toccato con mano “la preparazione dei collezionisti di questo paese”. Alla sua nona partecipazione a BRAFA 2022 presenta una selezione di sculture, dipinti e mobili italiani del diciottesimo secolo abbinati a opere contemporanee. Cortesi Gallery (Milano) espone dipinti e quadri materici del secondo dopoguerra. Si è inserita con successo nel fiorente mercato belga dell’arte africana la galleria milanese Dalton Somaré, che torna a Bruxelles dopo la partecipazione del 2020 e l’evento diffuso dello scorso Gennaio. Ai veterani del BRAFA si aggiungono nel 2022 Barbara Bassi (Cremona) che affianca l’esposizione di gioielli antichi ai pezzi più preziosi dell’orologeria svizzera, e la milanese Cavagnis Lacerenza Fine Art, specializzata in antichità classica, scultura europea e oggetti d’arte. Conferma invece la sua presenza a questa edizione la galleria romana W. Apolloni, focalizzata sull’Arte Moderna.
I PEZZI DA NON PERDERE A BRAFA 2022
Spettacolo Verzure e Millefiori rinascimentali da De Wit
The world feeds many fools di Scuola Fiamminga seicentesca (Jan Muller)
Penelope di Delvaux (194) da Stern Pissarro
Corsa invernale di Kenneth Noland da De Cleercq
Natura Morta di Peter Claesz da Jan Muller
Poliakoff e Maillol da Dina Vierny
Trompe l’oeil di Gysbrecht (Florence de Voldere)
Tortue Topiaire di Lalanne (Mathivet)
Le Tentazioni di Sant’Antonio di Jan Brueghel il Giovane e il Cristo Deriso di Cranach il Vecchio
Un pregevole acquerello del 1964 di Zao Wou-Ki da Hurtebize
TOP STAND
Robertaebasta
Axel Vervoordt
Francis Maeere
Il Progetto per Biscayne Bay a Miami di Christo del 1981 (Repetto)
Vaso cinese della Dinastia Han (Hioco)
Parete Fontana da Brun Fine Art
Una mega Neo Matloga da Zidoun-Bossuyt
Sarcofago rappresentante la dea Isis
Una carta autografa di Magritte dedicata a Breton (Jean Claude Vrain)
Doppio Luca Giordano
Una mega Neo Matloga da Zodoun-Bossuit