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All’asta un pezzo di letteratura inglese: Sotheby’s presenta l’edizione originale del First Folio di Shakespeare

Spesso definito il libro più importante della letteratura inglese, il First Folio di William Shakespeare è uno straordinario pezzo di storia che risale al 1623. Solo un terzo dei volumi originali sono arrivati fino a noi, meno di venti quelli rimasti in mani private. Sotheby’s ne presenta uno in asta il prossimo 7 luglio, a New York, in occasione della sua prossima vendita di libri e manoscritti. La stima? $ 1,5 – $ 2,5 milioni.

La comparsa sul mercato di un First Folio di Shakespeare è sempre un evento importante, con così poche copie rimaste in mani private. Stampati quasi 400 anni fa, i fogli sono un documento importante che ha preservato per sempre la leggendaria produzione di Shakespeare, assicurando che molte delle sue famose opere non andassero perse nella storia. Questa copia è particolarmente speciale per via delle tracce dei precedenti proprietari nelle sue pagine, molti dei quali hanno lasciato la loro impronta indelebile in tutto il libro, ricordandoci che questo è anche un pezzo vivo della storia umana che racconta le modalità tramite cui le generazioni di fan di  sono stati ispirati da Shakespeare.

 

Richard Austin, Global Head of Books & Manuscripts di Sotheby’s

Assemblato sette anni dopo la morte di William Shakespeare dai colleghi John Heminges e Henry Condell, il First Folio comprende 36 opere teatrali dell’autore. Una risorsa inestimabile, dal momento che nessun manoscritto originale o copia delle opere di Shakespeare sopravvive oggi.

Dunque il First Folio non solo ha consentito al pubblico del tempo di accedere ai testi di Shakespeare, ma è stato utile anche ai posteri peri ricostruire il testo completo di almeno 18 opere teatrali di cui non si avevano altri documenti. Tra queste Macbeth, The Tempest, Twelfth Night, The Taming of the Shrew e All’s Well that Ends Well. Grandi opere che sarebbero andate perse senza il First Folio. Inoltre è sempre a questo testo che ancora facciamo riferimento per organizzare la produzione di Shakespeare in generi e categorie.

É per questo che molte copie sono conservate in importanti istituzioni, tra cui la Shakespeare Folger Library di Washington, la British Library, la New York Public Library, il Victoria and Albert Museum e la Meisei University a Tokio.

Quanto all’edizione di Sotheby’s, si tratta di un esemplare particolarmente vissuto. 399 anni di vita, passati nelle mani di diversi proprietari. Ognuno di loro ha lasciato il proprio segno sulle pagine. Non certo per rovinarlo, quanto per aggiungere strati al suo immenso valore. Si pensa sia l’unico First Folio con una prima provenienza scozzese. Acquisito in prima istanza dalla storica famiglia Gordon all’inizio del XVII secolo, è stato poi tramandato di generazione in generazione fino al famoso allevatore di cavalli da corsa William Stuart Stirling Crawfurd (1819 – 1883), il cui ex libris è ancora incastrato nelle pagine del First Folio. Fu poi di proprietà dell’attivista politico Professor RW Seton-Watson (1879 -1951) che, durante e dopo la prima guerra mondiale, sostenne la caduta dell’impero austro-ungarico e favorì l’emergere della Cecoslovacchia e della Jugoslavia. Negli anni ’60 il First Folio ha attraversato l’Atlantico per raggiungere la collezione di Abel E. Berland, dirigente immobiliare di Chicago e grande bibliofilo.

Un’edizione tutt’altro che contemplativa. Ci sono annotazioni manoscritte, scarabocchi, macchie di inchiostro e segni risalenti al XVII secolo su oltre 30 pagine, attribuibili ad almeno cinque mani diverse. A intervenire è stata principalmente la famiglia Gordon, con tre nomi chiaramente leggibili tra le pagine del testo: John Gordon (almeno cinque volte), Joan Gordon (due volte) e Alex Gordon (una volta).

Chissà se il prossimo proprietario avrà il coraggio di apporre anche la propria firma.

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