Fino al 28 agosto 2022 all’Accademia Carrara di Bergamo è possibile ammirare uno dei grandi capolavori del «pittore dei pittori», Velazquez. L’opera, proveniente dal Museo del Prado di Madrid, è il monumentale Ritratto di Maria Anna d’Austria, datato tra il 1652 e il 1653. L’opera dialoga con un gioiello della collezione permanente, presumibilmente di matrice spagnola, il Ritratto di bambino (1650). Attribuito nel 1838 a Van Dyck, il ritratto è stato successivamente riconosciuto come un Velázquez. Solo in tempi recenti, il direttore di Hispanic Society Museum & Library di New York, ex-conservatore del Louvre e tra i massimi esperti di arte spagnola, Guillaume Kientz, avrebbe riconosciuta l’opera come di Alonso Cano, allievo sivigliano del grande maestro. Non si sa con certezza chi possa essere il fanciullo del dipinto, ma un’ipotesi è che si tratti dell’infante Balthasar Carlos (1629-1646), originario promesso sposo di Maria Anna d’Austria, infine data in sposa al padre, re Filippo IV, rimasto vedovo prematuramente nel 1644.
Accademia Carrara, in questo progetto pensato a 360°, coglie l’occasione anche per studiare e approfondire la moda e le usanze del tempo, collaborando con la Fondazione Arte della Seta Lisio, che ricostruisce la storia della moda alla corte spagnola. Il suggestivo allestimento, predisposto in Ala Vitali, è stato pensato da De8_Architetti, Mauro Piantelli con Barbara Ventura, e incornicia le opere con un drappeggio realizzato secondo una reinterpretazione della tecnica giapponese del Miura Ori, conferendo solennità e vitalità allo spazio.
«Il nostro grazie va a Miguel Falomir, direttore del Museo del Prado che sempre riserva ai progetti della Carrara una attenzione e una collaborazione tanto preziosa da distinguersi nel panorama europeo. L’ospitalità del monumentale dipinto di Velázquez si iscrive nel percorso che il museo ha avviato alcuni anni fa, per richiamare l’attenzione del pubblico sui protagonisti della pittura europea, come con Van Dyck (2017) e Rembrandt (2021). Anche in questa occasione la Carrara coglie l’opportunità per valorizzare un dipinto della collezione museale, Ritratto di bambino, tradizionalmente attribuito a Velázquez, discusso con competenza e finezza da Guillaume Kientz, al quale si deve anche il saggio di apertura in catalogo», ha detto Maria Cristina Rodeschini, direttore dell’Accademia e curatrice della mostra. La collaborazione tra il Museo del Prado e il museo lombardo comincia infatti nel 2018, quando quest’ultimo ha inviato a Madrid un importante corpus di opere di Lorenzo Lotto, tra i più preziosi al mondo, in occasione della mostra Lorenzo Lotto. Retratos.
Con allestimenti e spazi rinnovati, l’istituzione bergamasca continua così il suo programma espositivo di altissimo livello e si prepara a un anno ricco di sfide e all’arrivo di un pubblico sempre più internazionale, in vista soprattutto del 2023, quando Bergamo e Brescia saranno nominate Capitale della Cultura. Tra le collezioni d’arte più pregiate al mondo, il museo custodisce, tra gli altri, capolavori di Tiepolo, Bellini, Raffaello, Lorenzo Lotto, Tiziano, Mantegna, Moroni e Botticelli riuscendo a raccontare in modo dinamico e fresco non solo la storia dell’arte, ma anche quella del collezionismo, accompagnando il visitatore in un viaggio lungo oltre cinque secoli. Una nuova mostra di grande valore scientifico è in cantiere, dedicata a Cecco del Caravaggio, tra le figure più interessanti del ‘600 e allievo del Merisi.