Giorgio Andreotta Calò è il vincitore della prima edizione di ACP Green Art Award. Il premio promuove la creazione di opere capaci di esplorare tematiche urgenti legate alla preservazione del pianeta e delle energie rinnovabili. I candidati, con i loro lavori, devono dunque farsi strumento attivo di sensibilizzazione verso le tematiche ambientali.
Giorgio Andreotta Calò è stato scelto per la capacità di manifestare nella propria ricerca artistica la complessa dialettica tra elemento antropico e naturale, la difficile e magnifica co-esistenza tra uomo e natura. Andreotta Calò partecipa con 3 delle sue opere più iconiche: Pinna Nobilis, Carotaggio (Venezia), Senza Titolo (in girum imus nocte). La più votata (anche il pubblico può esprimere una preferenza sul sito di ACP) entrerà a far parte della collezione permanente di ACP – Art Capital Partners Palazzo Franchetti, organizzatore del premio. Mentre tutte le opere in concorso sono visibili in una mostra dedicata all’interno di ACP – Palazzo Franchetti, dal 5 luglio fino al 27 Novembre 2022. Sempre per il 5 luglio è prevista una premiazione pubblica.
Pinna Nobilis
Realizzate in bronzo a partire dal 2014, le sculture ritraggono a grandezza naturale degli esemplari di Pinna Nobilis, conchiglia dell’omonimo mollusco bivalve, il più grande presente nelle acque del Mediterraneo, la cu sopravvivenza è minacciata dalle attività
entropiche. In alcuni esemplari la conchiglia originale è contenuta all’interno del bronzo evidenziando la compresenza dell’elemento naturale e di quello antropico, la trasmutazione alchemica intercorsa tra i due.
La serie Pinna Nobilis racchiude molteplici tematiche che percorrono trasversalmente la ricerca dell’artista: lo sguardo sul paesaggio e in particolare sulla laguna di Venezia, da cui Andreotta Calò estrae alcuni frammenti e li rielabora in oggetti dalla forte carica simbolica
ed evocativa. La forma speculare della Pinna Nobilis richiama inoltre la simbologia del doppio e diventa uno strumento di indagine per il
presente, sospeso tra la realtà e la sua virtuale rappresentazione.
Carotaggio (Venezia)
Il termine “carotaggio” designa in geologia i sondaggi utilizzati per analizzare le caratteristiche fisiche o chimiche di un terreno: prelevati dal sottosuolo per mezzo di una trivella cava, i campioni di materiale si caratterizzano per una pressoché perfetta forma cilindrica. A partire dal 2014 Giorgio Andreotta Calò utilizza tali elementi come forme scultoree. I Carotaggi estratti da Calò nella laguna di Venezia portano alla luce strati di materiale, tra cui il caranto (dal latino caris, “sasso”), un’argilla che costituisce lo strato estremamente compatto che sostiene le fondamenta di Venezia, soggetto nell’ultimo secolo a un processo di sprofondamento.
In questi lavori si ritrovano diverse tematiche affrontate da Giorgio Andreotta Calò nella sua ricerca: la rappresentazione del tempo, la
mutevolezza della materia ed una riflessione sulla laguna di Venezia, i cui elementi sottratti dal paesaggio e rielaborati dall’artista diventano oggetti portatori di significati universali.
Senza titolo (in girum imus nocte)
Senza titolo (in girum imus nocte) è una scultura realizzata da Giorgio Andreotta Calò nel 2016. La genesi dell’opera si lega al periodo e alle ricerche svolte dall’artista nel Sulcis Iglesiente, nella Sardegna sud-occidentale, a partire dal 2013.
L’opera allude inoltre alla configurazione del bastone evocando, secondo un’accezione primordiale, la dimensione rituale legata all’azione del camminare nella pratica dell’artista.