48 disegni di grande formato, il più ampio nucleo di Klossowski mai presentato in Italia, per esplorare il rapporto tra arte e eros
Presso il grande pubblico dell’arte, la sua figura ha spesso sofferto dell’ombra proiettata da un più celebre e anche discusso fratello. Un pittore dalle indiscusse qualità tecniche e dall’immaginario originale quanto passibile delle più diverse interpretazioni. Spesso additato per un utilizzo molto libero di giovanissime e ammiccanti protagoniste nei suoi dipinti. Lui è Balthus, al secolo Balthasar Kłossowski de Rola (Parigi, 1908 – Rossinière, 2001). Ma qui parliamo appunto del fratello, Pierre Klossowski (1905 – 2001), scrittore, pittore e Intellettuale a tutto tondo, che ora il Mart di Rovereto mette al centro della mostra Arte e Eros, “capofila” di una selezione che gli affianca personaggi come Carol Rama, Hans Bellmer e Pierre Molinier.
Una mostra nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e Massimo Minini, e curata – fino al prossimo 9 ottobre – da Denis Isaia. Che prende le mosse da un consistente nucleo di disegni di Klossowski realizzati dagli anni Cinquanta per illustrare i suoi romanzi. Disegni a matita e a pastelli colorati che oltre a riprendere scene già presenti nelle sue opere letterarie, approfondiscono uno dei temi centrali della sua produzione: l’erotismo.
“Una ‘filosofia scellerata’ che esplora impulsi sessuali implacabili. I personaggi, discostandosi dalle convenzioni sociali, sono rapiti da una condotta anomala e irriverente nei confronti della ragione”. 48 disegni di grande formato, il più ampio nucleo mai presentato in Italia. Messi dunque a confronto con la produzione di altri tre artisti come Rama, Molinier e Bellmer, che esplorano il rapporto tra arte e eros con esiti del tutto differenti. Noi ne anticipiamo una galleria di immagini…