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Come saremo fra 100 anni? Le risposte del teatro, al Franco Parenti di Milano

R.A.M., di Edoardo Erba, al Teatro Franco Parenti di Milano R.A.M., di Edoardo Erba, al Teatro Franco Parenti di Milano
R.A.M., di Edoardo Erba, al Teatro Franco Parenti di Milano
R.A.M., di Edoardo Erba, al Teatro Franco Parenti di Milano

R.A.M., di Edoardo Erba, presenta in teatro una società divisa in due classi. Dove il discriminante diventa la memoria

Siamo nel 2120 e l’umanità è divisa in due classi. Da una parte c’è la moltitudine che vive ammassata nelle poche aree abitabili di un pianeta ormai desertificato. Dall’altra i membri della classe agiata, gli Aumentati, con DNA ottimizzato, fisico perfetto, cervello super performante. Che perseguono un ideale di bellezza e di bontà esclusivamente riservato alla loro casta. Ma, difettando di esperienze vive, ricorrono al trapianto di memorie altrui. È questo il contesto in cui si dipana R.A.M., spettacolo di Edoardo Erba, drammaturgo tra i più noti e affermati in Italia, andato in scena nei giorni scorsi al Teatro Franco Parenti di Milano. Con la regia del giovane Michele Mangini, scene e costumi di Michele Iodice.

 

R.A.M., di Edoardo Erba, al Teatro Franco Parenti di Milano
R.A.M., di Edoardo Erba, al Teatro Franco Parenti di Milano

Per denaro e per sottrarsi ai ricordi di un passato doloroso, la protagonista Cruz ha deciso di privarsi della sua memoria. I suoi ricordi svaniscono, ma quella sensazione di vuoto, rabbia, solitudine, può davvero scomparire? Spettacolo che fa molto riflettere su un desiderio che a volte noi umani abbiamo, cioè quello di perdere la memoria del nostro passato per sentirci liberi. In realtà il passato si riforma con esperienze presenti e noi non possiamo fare altro che trasformare le nostre esperienze del passato e crescere in consapevolezza. Senza i ricordi impazziamo nel cercare di avere dei ricordi. La protagonista Marina Rocco esprime, con grande convinzione, la ricerca impossibile dei propri ricordi, e il bisogno di appartenenza a una radice e a un amore. Una disperazione dell’anima, che contempla il vuoto.

R.A.M.
Con Marina Rocco, Gabriella Franchini, Alberto Onofrietti, Giovanni Battista Storti e Irene Vetere
e in video Angelo Curti, Adriano Falivene e Marco Montecatino
Luci Pasquale Mari
Video Alessandro Papa
Sound effects Lorenzo Pasquotti, Federico Casiraghi, Giovanni Sirtori
http://www.teatrofrancoparenti.it

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