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Tre modi per dire la stessa cosa. A Milano la collettiva che indaga i diversi modi di fare pittura

Emilio Gola, Quarantaquattro, 2021, olio e gessetto su lino, 70 x 50 cm, courtesy Colle- zione Falconi Leidi
Emilio Gola, Quarantaquattro, 2021, olio e gessetto su lino, 70 x 50 cm, courtesy Colle-
zione Falconi Leidi
ArtNoble Gallery di Milano presenta Tre modi per dire la stessa cosa, mostra collettiva di Martina Cassatella, Roberto de Pinto e Emilio Gola, a cura di Antonio Grulli. A cura di Antonio Grulli, dal 20 settembre al 24 novembre 2022.

Tre modi per dire la stessa cosa. Tre modi per dire pittura. Tre giovani pittori, usciti dall’Accademia di Brera, si presentano sulla scena artistica italiana a modo loro. Vale a dire con lo stile che li definisce e li identifica, quel modo di fare che supera la cosa fatta. Del resto l’abbiamo ripetuto tante volte che è il come, e non il cosa, a fare realmente la differenza.

Ecco quindi i loro tre come.

Martina Cassatella
Martina Cassatella, Allegretto, 2022, Olio su lino, 30 x 20 cm, courtesy Collezione Privata
Martina Cassatella, Allegretto, 2022, Olio su lino, 30 x 20 cm, courtesy Collezione Privata

La pittura di Martina Cassatella è fatta di mani, luce e capelli. In ogni quadro vengono declinati e ricombinati diversamente. Tre elementi che permettono di indagare il modo in cui la pittura riesce a farsi forma plastica, il modo in cui il colore diventa un nucleo di luce, e il modo in cui la linea astratta può essere figura capace di attivare e destabilizzare la superficie pittorica, andando a creare intense figure fantasmatiche.

Roberto de Pinto
Roberto de Pinto, Petto, 2021, encausto e pastelli su tela, 30 x 30 cm, courtesy Collezione Diego Bergamaschi
Roberto de Pinto, Petto, 2021, encausto e pastelli su tela, 30 x 30 cm, courtesy Collezione Diego Bergamaschi

Roberto de Pinto popola la tela di corpi provenienti dal mediterraneo profondo. Sono alter-ego del pittore, oziosi, immersi nell’acqua o all’ombra della vegetazione; talvolta emerge solo una parte dei volti o un dettaglio anatomico, talvolta sono rappresentati in gruppetti poco affaccendati, forse per la calura. Le tecniche da lui utilizzate, l’encausto e i pastelli, si fanno erotica della pelle, delle abbronzature, delle ombre sui corpi.

Emilio Gola
Emilio Gola, Poltrona Blu, 2020, olio su lino, 185 x 134.5 cm, courtesy the artist, ph credit Michela Pedranti
Emilio Gola, Poltrona Blu, 2020, olio su lino, 185 x 134.5 cm, courtesy the artist, ph
credit Michela Pedranti

Emilio Gola è punto, linea e superficie. I corpi degli amici creano temporanee costellazioni in continua riformulazione; motivi pittorici ricorrenti resi attraverso textures realizzate attra- verso l’utilizzo di strumenti estranei alla pittura, a cui si aggiungono linee cariche di energia cinetica in grado di sintetizzare le dinamiche dei corpi, e superfici pittoriche mediante le quali si esaltano le linee e i punti delle textures.

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