Sotheby’s lancia Artist’s Choice. Il nuovo progetto prevede che gli artisti consegnino direttamente alla casa d’aste le opere da vendere, senza passare prima dalle gallerie. Inoltre il 15% di ogni aggiudicazione andrà in beneficenza
Le case d’aste da anni cercano di entrare nel territorio dei rivenditori del mercato primario con le “private sale” e recentemente hanno sperimentato diversi modelli per cercare di farsi strada nel territorio solitamente dominato dalle gallerie. Dopo il poco successo riscontrato dal progetto “Sotheby’s Gallery Network” durante il clou della pandemia, ora la maison lancia Artist’s Choice, che prevede che gli artisti consegnino direttamente alla casa d’aste le opere da vendere, senza passare prima dalle gallerie.
Detto così, sembra che le gallerie non siano coinvolte. Mentre la consegna dell’opera in realtà avviene dagli artisti di comune accordo e insieme alla loro galleria. Così, secondo gli esperti di Sotheby’s, ci guadagnano tutti perché si offre la possibilità di beneficiare direttamente del mercato secondario in espansione dell’arte ultra contemporanea. Agli artisti è stata data l’opportunità di scegliere un ente di beneficenza che riceverà il 15% del prezzo di aggiudicazione. Questa donazione sarà divisa equamente tra la casa d’aste e l’artista, con una metà prelevata dal prezzo di aggiudicazione e l’altra proveniente dal premio dell’acquirente. Il beneficiario potrebbe essere qualsiasi ente di beneficenza a scelta dell’artista o il denaro potrebbe essere destinato al finanziamento di mostre e residenze d’artista.
L’idea arriva dall’ex dirigente di Art Basel Noah Horowitz, che nel 2021 è stato nominato capo mondiale dei servizi di gallerie e rivenditori privati, che ha dichiarato di aver creato una sorta di “formula magica, un canale che non è solo su misura per gallerie e artisti, ma allettante per i collezionisti che cercano di accedere ad alcune delle opere d’arte più ambiziose che vengono create oggi”. Anche se l’idea non sembra completamente originale.
Artist’s Choice ricorda molto la serie di aste online della piattaforma d’aste de Pury ideata dallo storico auctioneer Simon de Pury, la prima delle quali, “Women – Art in Times of Chaos”, si è conclusa con un guadagno di oltre $ 800.000. L’intero prezzo di aggiudicazione è andato direttamente agli artisti e alle gallerie che li rappresentano; de Pury ha avuto un premio dell’acquirente del 18% meno il 3% del prezzo di aggiudicazione, che è stato donato a UN Women (Leggi qui l’articolo dedicato).
L’intento dell’iniziativa ideata Simon de Pury era aiutare gli artisti a beneficiare della speculazione che li riguarda nelle aste. Perché le gallerie lasciano le aste alle grandi maison come Sotheby’s e Christie’s quando queste, per anni, hanno guadagnato con le private sale? De Pury si è interrogato su questa domanda e si chiesto come mai almeno le gallerie più grandi abbiano permesso che ciò accadesse senza combattere le case d’asta sul loro stesso territorio: “Perché, se le principali case d’asta possono diventare i migliori rivenditori, le principali gallerie non possono diventare le migliori banditrici?” L’intento di de Pury era quello di affrontare questo squilibrio di potere lanciando una serie di aste online curate che fossero composte da opere d’arte inviate direttamente da artisti e gallerie, con il 100% dei prezzi di aggiudicazione che tornano a loro.
Artist’s Choice prenderà il via il 30 settembre con l’asta di “Sotheby’s Contemporary Curated” a New York. Sette artisti, tra cui Kevin Beasley della Casey Kaplan Gallery, Kennedy Yanko di Jeffrey Deitch e Vaughn Spann e Alexandre Lenoir di Almine Rech, hanno consegnato il lavoro direttamente alla maison. Le opere sono stimate tra i $ 15.000 e i $ 120.000. Gallerie e artisti divideranno il prezzo di aggiudicazione in base al proprio accordo.