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Il profumo della carta torna da Sotheby’s a Milano con l’asta ‘Antiquarian Books’

Lancelot du Lac, Parigi 1502

In arrivo da Sotheby’s Milano l’asta “Antiquarian books including a series of views of Milan“,  dal 27 settembre al 4 ottobre 2022

Solitamente la città regina delle vendite di “Libri e manoscritti” di Sotheby’s è Londra, anche se qualche appuntamento è delegato a New York e Parigi. Le aste del dipartimento spaziano dagli incunaboli, lettere, documenti, manoscritti a libri scientifici, autografi, letteratura inglese, storia, libri per bambini, atlanti e mappe.

Ora Sotheby’s ha fissato un appuntamento a Milano. Un ritorno in realtà. Perché già nel febbraio del 2018 aveva esitato con successo una vendita pensata per i bibliofili, dedicata alla biblioteca di Sergio Rossetti, professionista milanese che ai suoi studi e alla sua passione collezionistica ha dato come tema la città di Roma. La vendita della sua biblioteca – che raccontava, a partire dal XV secolo, tutti gli aspetti artistici, archeologici, architettonici e di costume della Capitale – aveva realizzato 1.175.382 €, una White Glove Sale (ovvero, 100% di venduto).

Borromini, Francesco DUE OPERE IN DUE VOLUMI: Estimate 5,000 — 7,000 EUR LOT SOLD. 35,000 EUR
Il top lo dell’asta della biblioteca di Rossetti: Francesco Borromini, DUE OPERE IN DUE VOLUMI, stima 5,000 — 7,000 € venduto per: 35,000 €

La nuova asta in arrivo nel campo dei Libri Antichi si intitola “Antiquarian books including a series of views of Milan” e si tiene dal 27 settembre al 4 ottobre 2022. Si caratterizza per la presenza di numerosi incunaboli e cinquecentine, alcuni dei quali miniati e con rilegature d’epoca, oltre ad atlanti e libri illustrati. Ecco una panoramica degli esperti di Sotheby’s sulla vendita, in attesa del catalogo che sarà pubblicato a breve QUI

Incunaboli
Sono più di settanta gli incunaboli in catalogo. In greco, latino e volgare, stampati nelle più celebri tipografie italiane ed europee. Fra le più antiche edizioni veneziane un nutrito gruppo fu realizzato dagli stampatori tedeschi, tra gli altri Giovanni da Colonia e Giovanni Manthen (Antoninus, De censuris, 1474), Franz Renner e Nicola da Francoforte (Antoninus, Summa theologica, 1474; Marchesinus, Mammotrectus, 1478, quest’ultimo in collaborazione anche con Petrus de Bartua), Vindelino (con l’imponente Livio del 1470, Livio 1470) e Giovanni da Spira (Bernardus, 1495), Johannes Hamman (con la splendida edizione illustrata dell’Epitome all’Almagesto di Tolomeo del Regiomontano, Regiomontanus 1496 e un raro Salterio Psalterium Romanum 1497), e in ultimo Erhard Ratdolt con due edizioni del Fasciculus temporum (Rolewinck, Fasciculus temporum, 1480 e 1484). Il Rosarium decretorum di Guido de Baysio (Baysio, 1481), finemente miniato, è uno dei primi prodotti della celebre Compagnia fondata da Giovanni da Colonia e dal francesce Nicolas Jenson. Molte le opere realizzate da tipografi italiani, fra cui non mancano pregevoli edizioni dei grandi Aldo Manuzio (Theocritus; Iamblichus) e Andrea Torresano (Sabellicus, Decades rerum Venetarum; Caracciolo, Sermones quadragesimales).

Pur affermandosi qualche anno più tardi rispetto a Venezia, l’arte tipografica a Firenze si diffuse rapidamente, raggiungendo ben presto risultati eccellenti. Sono di fattura fiorentina la prima edizione in greco dell’Anthologia Planudea (Anthologia Graeca) per i tipi di Lorenzo de Alopa, due volumi in volgare di Francesco di Dino (il Confessionale “Defecerunt” del vescovo Antonino, Antoninus, c. 1492; e lo Specchio di Croce di Domenico Cavalca, Cavalca Specchio), i Soliloquia di sant’Agostino stampati da Piero Pacini (Augustinus Soliloquia), così come il Pungilingua di Domenico Cavalca [1476-1477] (in una copia di illustre provenienza, Cavalca [1476-1477]) e un esemplare miniato dei Moralia in Job di Gregorio Magno (Gregorius I) entrambi impressi dal tedesco Niccolò di Lorenzo. E ancora: un volume di Antonio Miscomini (Panciera da Prato, Trattati spirituali), un Petrarca miniato della tipografia di S. Jacopo a Ripoli (Petrarca 1478) e due edizoni del Savonarola stampate da Bartolomeo dei Libri (Savonarola, Apologia; Savonarola, Epistola).

La stampa in Italia nel Quattrocento
Testimoni della precoce diffusione del medium tipografico nell’intera penisola italiana sono alcune più ricercate edizioni lucchesi (Tartagnus), pisane (Ficino) e senesi (Caccialupis), così come alcune realizzate in città del Veneto quali Treviso (Bonaventura Commentarius), Verona (Josephus De bello Judaico) e Vicenza (Leggende, Leonardus de Utino). Completano il quadro alcuni incunaboli romani (Barberiis, Discordantiae 1481; Justinianus; Calderinus), alcuni milanesi (Juvenalis; Bonaventura, Legenda maior; Cavalca, Pungi lingua c. 1475) e altri stampati a Bologna (Petrarca, Trionfi; Niccolò di Poggibonsi, Viaggio), Brescia (Gellius 1485; Poliziano), Cremona (Barbarus), Modena (Tegrini) e Ferrara (Hieronymus, Epistole).

I migliori prodotti della prima tipografia europea
Fra gli incunaboli di origine transalpina vi sono il trattato astronomico di Guido Bonato stampato da Erhard Ratdolt ad Augsburg (Bonatus 1491), le edizioni basiliensi di Ambrogio e Agostino di Johann Amerbach (Ambrosius 1492; Augustinus 1494-1495) e il Boezio impresso da Heinrich Quentel a Colonia (Boezio, 1498). L’unico esemplare di origine spagnola è il Commento ai Salmi di Perez de Valentia (Perez 1484), stampato a Valencia nel 1484 da Alberto Fernandez de Cordoba.

Cinquecentine
Le più di centoventi edizioni del XVI secolo proposte in asta sono straordinariamente varie per temi, formati, lingue e luoghi di stampa. Si va dagli in-8 di Aldo Manuzio (Forteguerri; Statius) alle edizioni dei classici realizzate dagli Estienne a Parigi e Ginevra (Valerius Flaccus; Xenophon, Anacreon, Dio Cassius, Diodorus Siculus, Eusebius, Florilegium, Plutarco, Poeti greci), dall’Orlando Furioso dell’Ariosto impresso a Venezia dal Valgrisi nel 1556 (Ariosto) alla prima edizione complessiva delle opere di Giovanni della Casa (Della Casa Rime e Prose 1558), da una Bibbia latina stampata a Lione da Jacques Sacon per Anton Koberger nel 1512 appartenuta al grande bibliofilo Landau (Biblia latina) a un libro d’ore parigino stampato da Gilles Hardouin su pergamena (Book of Hours).

I greci
Significativa è la selezione di classici greci in lingua originale, simbolo della rinascita umanistica, con alcune delle più rappresentative edizioni quattro e cinquecentesche, a partire dalle prime edizioni dell’Anthologia Planudea (Anthologia Graeca; disponibile anche nella cinquecentina di Estienne: Florilegium diversorum epigrammatum), dell’Etymologicum Magnum (Etymologicum Magnum), di Temistio e Alessandro di Afrodisia (Themistius), di Teocrito (Theocritus, Aldus), di Giuseppe Flavio (Josephus 1544) e della Bibliotheca di Fozio (Photius 1601). Si segnalano poi la seconda edizione dei Deipnosofisti di Ateneo (Athenaeus), il Callimaco di Froben (Callimachus), le Favole di Esopo nel prezioso esemplare aldino (Aesopus 1505) e in una più recente versione latina stampata da Bodoni a Parma (Aesop 1800), l’Aristotele di Basilea (Aristoteles), le Odi di Anacreonte (Anacreon) e il Dione Cassio (Dio Cassius) impressi a Parigi da Estienne, così come il Diodoro Siculo (Diodorus 1559), la silloge dei poeti greci (Poetae greaeci principes) e il Senofonte (Xenophon 1561) da lui stampati a Ginevra, l’agile giuntina di Aftonio (Aphthonius), tre distinte edizioni di Plutarco (Plutarchus 1572, 1502 e 1502), sino all’imponente Iliade bodoniana in tre volumi (Homer, Ilias, 1803) e all’Omero tradotto da George Chapman (Homer Iliad and Odyssey).

Gli auctores latini e la rinascita umanistica
Ben rappresentati sono anche i classici latini, con importanti edizioni di Cesare (Caesar), Boezio (Boethius), Aulo Gellio (Gellius 1485; 1509), Lattanzio (Lactantius), Livio (Livius 1520; 1470), Lucano (Lucanus 1498), Macrobio (Macrobius 1500), Ovidio (Ovidius 1508; 1505), Plinio (CCS53), Prisciano (Priscianus 1496), Procopio (Procopius), Quintiliano (Quintilianus), Sedulio e Prudenzio (Sedulius), il Seneca tragico (Seneca), Stazio (Statius), Valerio Flacco (Valerius), Vegezio (Vegetii), i poeti Catullo, Tibullo e Properzio (CCS5Q), e l’intramontabile Virgilio (Vergil; Virgilio).
Altri autori risultano mediati dall’esegesi umanistica, come le Castigationes Plinianae di Ermolao Barbaro (Barbarus), il Commento a Giovenale di Domizio Calderini (Calderinus), quello ad Apuleio del Beroaldo (Apuleius 1516), o la cinquecentina milanese di Giovenale stampata da Scinzenzeler con i commenti di Mancinelli, Calderini, Merula e Giorgio Valla.
Dal costante dialogo con i classici scaturisce la produzione di alcuni dei migliori protagonisti dell’Umanesimo italiano, quali il Poliziano (Poliziano), Marsilio Ficino (Ficino, Della christiana religione), Scipione Carteromaco (Forteguerri, ottavo aldino), Niccolò Leonico Tomeo (Leonico), Agostino Dati (Dati) e Giovanni Picolo della Mirandola (Pico della Mirandola 1555).

I testi sacri, la patristica e i predicatori medievali
Fra i testi sacri, accanto a cinque edizioni della Bibbia latina (Bible NT; Bibbia Latina 1489; Bibbia Latina 1576; Bibbia Latina 1512; Bibbia Latina 1511), di cui alcune splendidamente illustrate, e alla traduzione del calvinista Jean Diodati (Diodati), vi è anche un’edizione del commento ai Salmi di Juan de Torquemada (Turrecremata).
Fra tutti spicca per la sua bellezza e particolarità un Tetravangelo slavonico stampato nel 1512 a Tirgoviste, nell’odierna Romania, ancora con la sua legatura orginale (Tetraevangelion).
Non mancono poi edizioni di Alberto Magno (Albertus Magnus), Ambrogio (ambrosius), Agostino (Augustinus 1494), Bernardo (Bernardus 1494; 1495), Eusebio (Eusebius, De evangelica p.; Eusebius, Hist. Eccl.), Bonaventura (Bonaventura, Commentarius; Bonaventura, Legenda maior; Bonaventura, Vita), la Regola di S. Benedetto (St. Benedictus), così come le più recenti opere del predicatore Girolamo Savonarola (Savonarola, Apologia; Savonarola, Epistola; Savonarola, Expositio; Savonarola, Operetta; Savonarola, Predica).

Il volgare e i classici italiani
Fra le principali opere della letteratura italiana vi sono i capolavori delle “tre corone” Dante (Dante 1520; 1578), Petrarca (Petrarca, 7 edizioni) e Boccaccio (Decameron 1554), l’opera omnia di Machiavelli nella cosiddetta edizione della testina (Machiavelli), gli Asolani di Pietro Bembo (CCS4Q) l’Orlando Furioso (Ariosto), due edizioni della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso (Tasso 1590 e 1794), Bertoldo e Bertoldino (CCS5J), sino alla prima edizione del Pinocchio di Collodi (Collodi). Altri interessanti testi in volgare italiano sono l’Orlandino di Teofilo Folengo nella sua prima edizione (Folengo), il Ciriffo Calvaneo di Luca Pulci (Pulci) e il poema eroico dedicato a Venezia composto da Giulio Strozzi (Strozzi 1621 e 1624). Non mancano poi, sin dal Quattrocento, le opere devozionali e i volgarizzamenti, come la prima edizione dell’unica traduzione italiana medievale del De civitate Dei di S. Agostino (Augustinus c. 1476, 2 copie) o i suoi Soliloquia (Augustinus, Soliloquia), ma anche la storia romana di Tito Livio (Livius 1493; Livius 1547) o la versione italiana della storia della Sicilia del domenicano Tommaso Fazello (Fazello).

Altre lingue
Oltre al prezioso Tetravangelo slavonico stampato in un alfabeto non occidentale (Tetraevangelion) e a un curioso prontuario trilingue per imparare a parlare il greco, il latino e il volgare italiano allestito dallo stampatore Stefano Nicolini da Sabbio (Nicolini da Sabbio), l’asta propone diversi volumi in lingue moderne: il romanzo di Lancelot du Lac (Lancelot) e la prima edizione (postuma) del diario del viaggio in Italia di Montaigne (Montaigne) in francese; le traduzioni inglesi di Omero (Homer, Iliad and Odyssey) e del Don Quixote di Cervantes (Cervantes); una raccolta di sermoni funebri di ambiente protestante (Stieber) e un erbario illustrato (Bock) in tedesco; in olandese è redatta la descrizione dell’Italia e del Regno Sabaudo contenuta nel monumentale Blaeu-Mortier, stampato a L’Aia e meglio noto per le sue innumerevoli incisioni raffiguranti vedute di città (Mortier).

Prime edizioni
Sono presenti nelle loro prime edizioni, oltre ad alcuni già ricordati classici greci, anche l’intramontabile Pinocchio illustrato di Collodi (Collodi) e la celebre Encyclopédie di Diderot e d’Alembert (Diderot). Fra le editiones principes più ricercate vi sono l’opera sui riti della Chiesa Romana di Agostino Piccolomini (Piccolomini 1516), le Discordantiae sanctorum doctorum Hieronymi et Augustini (Barberiis, Discordantiae, 1481), il Principe difeso di Fiammelli (Fiammelli), il Liber sacerdotalis del domenicano Alberto da Castello (Castello), il trattato di arte militare composto per la Serenissima da Francesco Ferro (Ferro) e l’opera postuma del doge di Genova Battista Fregoso (Fregoso).

Viaggi ed esplorazioni
Tipicamente cinquenteschi sono i resoconti di viaggio e le descrizioni di terre lontane, dalla più tradizionale guida per i pellegrini diretti da Venezia alla Terra Santa di Niccolò da Poggibonsi (Niccolò da Poggibonsi 1500; 1529) al diario postumo del viaggio in Italia di Montaigne (Montaigne 1774), dalla celebre descrizione dei popoli settentrionali di Olao Magno (Olaus Magnus 1558; 1565) a quella dei costumi turchi del geografo francese Nicolas de Nicolay (Nicolay) sino alla storia della conquista del Perù di Agustín de Zárate nella prima edizione in lingua italiana (Zarate).

Legature storiche e di pregio
Molti esemplari sono impreziositi dalle loro legature originali, di diversa fattura e provenienza, dall’elegante legatura tedesca in mezza pelle del Guido Bonato (Bonatus) alla semplice legatura a portafoglio del Columella (Columella), dal marocchino delle Castigationes Plinianae del Barbaro sino alla caratteristica legatura archivistica in pergamena e cuoio del Giuseppe Flavio stampato a Verona da Peter Maufer (Josephus), dalle legature “alle armi” (come l’incunabolo di S. Girolamo in marocchino blu appartenuto ai Rocco di Torrepadula, Hieronymus 1497; o i Discorsi del Mattioli in pergamena con tagli dorati e l’emblema degli Strozzi, Mattioli 1585) a una legatura secentesca in stile Grolier (De Fouilloux). Raffinati anche i prodotti più recenti, come un’elegante legatura settecentesca (Razzi) o una ottocentesca con l’emblema di un’aquila imperiale (Vernet). Graziosa è anche la carta silografata secentesca che protegge un più antico libro di contenuto biblico di piccolo formato (Bible. NT. Pauli apostoli Epistolae. Brescia, 1537). Splendida è poi la legatura su assi dipinte realizzata da Federico Joni imitando magistralmente le tavolette di Biccherna senesi per l’incunabolo di Poliziano (Poliziano).

Provenienze
Molti libri riscuotono da secoli l’interesse dei più raffinati bibliofili e collezionisti, come alcuni passati dal patrizio fiorentino Gustavo Camillo Galletti al banchiere Horace de Landau (Antoninus, Cavalca, Petrarca, Diodorus 1481), che ebbe anche altri volumi antichi (Biblia Latina 1512, Savonarola, Bruni), o quelli appartenuti a Clifford Rattey (Augustinus, Petrarca), al dantista e barone di Vernon George John Warren (Savonarola) e al fondatore del Grolier Club Robert Hoe (Poliziano). Altri ex libris rimanandano a C.S. Ascherson, Hamilton Palace, J.R. Abbey (Cicero), J.A. Spranger (Themisthius) e Lord Northwick (Vernet). Fra le più blasonate provenienze italiane vi sono i nobili Francesco Maria Riccardi del Vernaccia (Cavalca, Pungi lingua 1476), il senese Pietro Buoninsegni (Grapaldi) e i Rocco di Torrepadula (Hieronymus).

Una Collezione di Vedute di Milano
Come un omaggio alla sede che la ospita, la  vendita si chiude presentando una piccola ma assai graziosa collezione di vedute a stampa di Milano. Guidata dalla bella serie di incisioni di Domenico Aspari raffiguranti i principali monumenti della città, verranno offerte opere su carta di varie epoche e realizzate in varie tecniche, dalla litografia all’acquatinta, che spesso mostrano quartieri di Milano non più esistenti.

veduta dell’Arena di Milano, circa 1825

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