Il Centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica XNL di Piacenza inaugura la mostra di Francesco Simeti, Come un limone lunare, fino al 29 gennaio 2023, a cura di Paola Nicolin. XNL è anche Aperto: un circuito di istituzioni pubbliche e private, con nuovi progetti e sedi temporanee.
Un campanello suona a ritmo cadenzato, mentre immagini patinate di piante, fiori, paesaggi naturali e sagome di animali, giraffe e aironi, si muovono avanti e indietro lungo i binari. È la macchina scenica – dal titolo Come un limone lunare – progettata da Francesco Simeti, classe 1968, appositamente per gli spazi di XNL a Piacenza. Così, ad accogliere il visitatore è un senso di meraviglia, di stupore. Un inganno per svelare le contraddizioni del nostro presente e le crisi del passato prossimo. È una messa in scena sbilenca e precaria che stupisce, se non che disillude presto. Guerre, migrazioni, natura, crisi climatica, sono queste le vere tematiche dalle quali scaturisce la riflessione dell’artista, che osserva, seleziona, taglia, fotocopia, assembla, manipola le immagini, tratte dai quotidiani o dai manuali di agraria e botanica. Francesco Simeti è un processore di immagini, che una volta selezionate e inserite in nuove composizioni si fanno narratrici di storie, strumento attraverso il quale comprendere la società.
La mostra – che porta il titolo dell’opera Come un limone lunare – è un racconto per passaggi di alcuni decenni, a ritroso dal 2022 al 1998, anno a cui risalgono i suoi collage dedicati alla guerra. Nel procedere delle sale si chiarisce il modus operandi dell’artista, attento selezionatore e manipolatore di immagini. Se la macchina scenica (2022) riporta senza ritocchi immagini scaricate da database digitali, mostrando una natura artefatta e patinata, Linee di fuga (1998) è un lungo lavoro di raccolta e manipolazione di scatti ritagliati dai giornali che raccontavano l’assedio di Sarajevo, isolando scene di civili in fuga e militari armati. La scelta di questi soggetti – il rapporto dell’uomo con la natura e le conseguenze drammatiche della guerra – rivelano l’idea, di Simeti, che l’arte è un atto politico, un modo per indagare la realtà e criticarla. Attraverso i due estremi che aprono e chiudono la mostra, wallpaper, sculture in ceramica e in bronzo, raccontano ancora di mondi apparentemente incantevoli, dai colori sgargianti, eppure tragici. “Come un limone lunare che non riposa mai” recita la poesia di Danilo Dolci da cui prende spunto il titolo della mostra. Come un limone lunare…che non appassisce mai, guardando alle immagini della macchina scenica di Francesco Simeti.
Piacenza, in occasione della mostra di Simeti avvia la prima edizione di XNL Aperto, che coinvolge: la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, il Complesso di Santa Chiara, insieme a una rete di gallerie private piacentine e non (Apalazzo Gallery, Corvi-Mora, ED Gallery, greengrassi, UNA) riunite nel progetto temporaneo Fenestella, con sede nella corte interna di un palazzo, i cui spazi erano in disuso da diversi anni. Ognuna delle gallerie presenta i propri artisti con interventi specifici, da Stefano Arienti a Thomas Berra e Alessio Tasca. Inoltre, per l’occasione Montrasio Arte inaugura il progetto Alfabeto Bianco, con una mostra dedicata a Dennis Oppenheim e un dialogo tra Alex Ayed e Riccardo Benassi. L’itinerario di XNL Aperto si estende fino a spazio Volumnia, nell’incantevole chiesa sconsacrata di Sant’Agostino, con una mostra di Gianluigi Colin curata da Achille Bonito Oliva.