Una doppia mostra a San Gemini (Terni, Umbria) si concentra su un momento specifico dell’opera di Corrado Cagli: il periodo della Scuola Romana e del progetto dei Segni zodiacali, pensato per la Fontana dello Zodiaco di Terni. La storia dell’iconico lavoro è raccontata in due sedi – Palazzo Vecchio e l’ex Chiesa di Santa Maria Maddalena – dal 24 settembre al 9 ottobre 2022.
Come il ciclo delle stagioni e il ripetersi dei mesi, a cui ovviamente è legato, anche lo zodiaco fa parte degli elementi ricorrenti dell’esistenza umana. Coordinata celeste, pratica guida che lungo i secoli tramite le sue costellazioni ha indicato la via a marinai ed esploratori. Ma anche superficie mistica dove leggere il futuro, interrogare entità sovraumane sui segreti dell’universo. Attorno allo zodiaco si è addensata una mistica disparata, che parte dalla mitologia per arrivare alla scienza. E infine si concretizza in dodici segni. Ognuno ha il suo, con il rispettivo carico di caratteristiche e tradizioni.
Per questo rappresentare lo zodiaco significa evocare un immaginario infinito, carico di simboli, misteri e storie. Forse anche Corrado Cagli, quando nel 1934 dava la sua interpretazione dei Segni zodiacali, pensava proprio a questo. A commissionarglieli era stata la città di Terni. Dovevano fungere da base per la fontana progettata da Mario Ridolfi e Marco Fagiolo. Un mosaico policromo i cui riflessi erano accentuati dallo zampillare dell’acqua. Ma la fontana andò distrutta nel 1943 e con essa il lavoro di Cagli. Forse ispirata dallo zodiaco e dal suo eterno ritorno, il progetto fu ripristinato tra il 1951 e il 1961. Anche Cagli fu nuovamente coinvolto e presentò un nuovo disegno che fu poi adottato.
Dunque l’opera, come del resto la stelle e l’esistenza stessa, vive di allineamenti particolari e coincidenze occulte, segrete sovrapposizioni che esaltano il nostro sentimento di incommensurabile perfezione. Così nel 2022, in coincidenza con la restituzione alla città di Terni della Fontana dello Zodiaco, a Corrado Cagli viene dedicata una mostra a San Gemini (Terni, Umbria). Gemini che, se vogliamo intercettare un’ulteriore curiosità, è la traduzione latina del terzo segno del nostro zodiaco: i Gemelli.
La mostra Corrado Cagli-intorno alla Fontana dello Zodiaco, è articolata in due spazi di San Gemini: Palazzo Vecchio e l’ex Chiesa di Santa Maria Maddalena. Non si tratta di una panoramica sulla vasta ed eclettica produzione dell’artista, ma di un focus specifico sui dipinti e disegni del periodo romano e in particolare sui lavori preparatori dei Segni zodiacali.
A Palazzo Vecchio sono esposti una dozzina di dipinti del periodo della Scuola romana e altrettanti disegni della stessa stagione. Fra i quali spicca il cartone preparatorio (di oltre tre metri per due) che l’artista utilizzò per realizzare Orfeo incanta le belve. Il grande affresco realizzato per la XXI Biennale di Venezia del 1938 e poi andato distrutto. Dunque il bozzetto rimane l’unico documento originale di quell’impresa.
Nell’ex Chiesa di Santa Maria Maddalena sono esposti, nuovamente insieme dopo molti anni, i dodici più dodici pannelli preparatori delle due versioni dei Segni zodiacali del 1934 e del 1961 della Fontana dello Zodiaco di Terni, allestiti ad anelli di oltre tre metri di diametro.
A organizzare l’esposizione, curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni, con la direzione di Piero Zannori, è l’Ente Giostra dell’Arme di San Gemini. Dopo aver presentato alcuni dei più importanti artisti del ‘900 umbro – da Burri a Dottori, Leoncillo, De Gregorio, Valentini – quest’anno sceglie di concentrarsi su un umbro ad honorem. Cagli ha infatti lavorato e diretto le Ceramiche Rometti di Umbertide nel 1929-1930.
A corredo della mostra, il gruppo teatrale I Casventini di San Gemini, nel 50° anniversario della fondazione, ha allestito il Concerto Cromatico Buriana in 12 quadri come omaggio a Corrado Cagli. Estensione sonora della mostra con i motivi dello zodiaco della fontana di Terni. Lo spettacolo è stato presentato all’Abbazia di San Nicolò il 29 settembre alle ore 21 e sarà replicato il 7 ottobre sempre alle 21.