A Palazzo Ducale di Genova si è inaugurata una importante mostra (6 ottobre 2022-22 gennaio 2023) dedicata a Pieter Paul Rubens, uno dei maggiori pittori barocchi che, con la città, ebbe un rapporto particolare
Rubens (Siegen, 28 giugno 1577-Anversa, 30 maggio 1640) si innamorò di Genova appena la vide: una città luminosa, stesa ad arco sul mare, zeppa di torri e di navi. Un grande porto sul Mediterraneo, ricco, come ricchi erano i suoi signori, le sue case e navi che portavano grano, oro e argento in quantità dall’Inghilterra, dalla Spagna, dalle Indie. E lui, il nordico, giovanissimo e colto, ne rimane incantato. Lo colpiscono i palazzi, dimore «bellissime e comode», come scrive nella prefazione del celebre, Palazzi di Genova, stampato ad Anversa nel 1622, 400 anni fa, dedicato a Carlo Grimaldi. Un anniversario per una mostra che, nella prima sala, espone due copie originali del volume, tra cui un raro esemplare della pima edizione. In quel libro il pittore disegna facciate, piante, giardini per mantenerne la memoria, data la sua «singolare affezione».
Rubens fu a Genova almeno quattro volte, nel 1600, 1603, 1605, 1607, senza fermarsi troppo a lungo. Il tempo di ammirarla e respirarla e poi allontanarsi a Mantova o altrove per dipingere i sontuosi ritratti e le grandiose tele storiche, mitologiche e religiose per quella nobiltà genovese, che con i suoi patrimoni e la sua oculatezza aveva in pugno la città. Giunge a Venezia nel luglio del 1600 per suoi affari di lavoro e di studio. Ha solo 23 anni, ma è già bravissimo. Un viaggio non casuale, probabilmente preparato in più incontri tra il nord e la Serenissima da Vincenzo I Gonzaga (1562-1612), duca di Mantova, collezionista ambizioso, che riesce a inserirlo nel suo entourage come pittore di corte. In Italia il giovane fiammingo si fa strada con la sua bravura, alcune circostanze famigliari favorevoli, un esordio a Roma nel 1602 con tre tele per la Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme. Nel 1603 segue Vicenzo Gonzaga in missione diplomatica in Spagna e lavora come suo esperto, agente e pittore. Poi il lavoro a Genova, e contemporaneamente a Roma, dove Caravaggio sta vivendo gli ultimi anni romani.
La mostra
Presenta più di cento opere in sedici sezioni allestita nelle sale dell’appartamento ducale al piano nobile del palazzo. Trenta le opere ascrivibili alla bottega di Rubens, di cui di cui diciotto autografe provenienti da musei e collezioni europei che, insieme a quelle presenti a Genova, raggiungono un numero eccezionale. Con Rubens sono presenti artisti del contesto come Tintoretto e Luca Cambiaso, che Pieter Paul vide e studiò, o come Frans Pourbus il Giovane, Sofonisba Anguissola, Bernardo Castello, che incontrò, o con cui collaborò come Jan Wildens e Frans Snyders e altri del contesto come Cornelis e Lucas de Wael, Frans Floris, Aurelio Lomi, Giovanni Battista Paggi, Michele fiammingo. Insieme ai dipinti, la mostra presenta incisioni, disegni, arazzi, arredi, volumi antichi, gioielli.
Tra le opere di Rubens che tornano a Genova e tra la quindicina mai esposte in Italia due splendidi ritratti: Violante Maria Spinola Serra, 1607 circa, da Buscot Park (Oxfordshire-The Faringdon Trust) e Geronima Spinola Spinola con la nipote Maria Giovanna Serra, 1605–1606 circa, da Stoccarda, Staatsgalerie. Capolavori della ritrattistica barocca europea, entrambi esposti con la riscoperta identità. Una novità anche il San Sebastiano, del 1615 circa, di collezione privata, ritrovato recentemente e che, ora sappiamo, era stato ordinato dal celebre condottiero Ambrogio Spinola. E ancora un giovanile Autoritratto del pittore ventisettenne. Da Vienna giunge la Circoncisione di Gesù del 1504-1505 e da Torino (Musei Reali, Galleria Sabauda) Susanna e i vecchioni del 1618-1620.
In città il visitatore potrà seguire un itinerario rubensiano alla scoperta dei capolavori nelle loro sedi permanenti, come le due pale d’altare della Chiesa del Gesù – La Circoncisione del 1605 e I miracoli del beato Ignazio di Loyola del 1620 – a pochi passi da Palazzo Ducale, collocate sugli altari d’origine. E ancora, lo spettacolare Ritratto di Gio. Carlo Doria a cavallo della Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola, uno delle più monumentali effigi celebrative del periodo barocco. L’itinerario in città sarà segnalato con veri e propri focus, a completamento del racconto narrato dalla mostra di Palazzo Ducale e toccherà anche i palazzi cinquecenteschi che Rubens certamente visitò, entrando in contatto diretto con i proprietari e riproducendoli poi nel suo celebre libro nell’edizione del 1622 e di quella immediatamente successiva (1626 circa), entrambe esposte in originale, come si è detto.
RUBENS A GENOVA
Genova, Palazzo Ducale Piazza Matteotti
(6 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023).
A cura di Nils Büttner e Anna Orlando con un comitato scientifico internazionale (catalogo Electa).
Prodotta dal Comune di Genova con Fondazione Palazzo Ducale per la Cultura ed Electa Allestimento Studio GTRF Tortelli Frassoni Associati Progetto grafico Studio Tassinari/Vetta.
Sponsor unico Rimorchiatori Riuniti S.p.A
La mostra gode della collaborazione della Città di Anversa e del Centrum Rubenianum di Anversa, dell’Ambasciata del Belgio in Italia, del Consolato Onorario del Belgio a Genova, della Città di Mantova, di VisitFlanders, nonché della Camera di Commercio di Genova.
Informazioni: Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ufficio stampa: Massimo Sorci – msorci@palazzoducale.genova.it T.+39 335 5699135