Tutte le grandi gallerie sono già soddisfatte delle vendite conseguite. Non ci poteva essere notizia migliore per Paris+ par Art Basel, che il 20 ottobre ha dato il via alla sua prima edizione.
La fiera più attesa dell’anno apre finalmente le sue porte e i cancelli del Grand Palais Éphémère hanno subito visto sfilare i big player del mondo artistico. Con i grandi collezionisti internazionali – Maja Hoffmann, Alain Servais, Xavier Niel, Patrizia Sandretto re Rebaudengo, per citarne alcuni – che hanno immediatamente raggiunto gli stand delle gallerie blue chip: tutte presenti, da Hauser & Wirth a Thaddaeus Ropac. Tutti assicurano che a Parigi l’aria è cambiata.
Art Basel era chiamata a incantare dopo la controversa manovra con cui aveva spodestato Fiac, la storica fiera parigina, e si era presa il posto di evento leader della Ville Lumiere. Al momento, l’impressione è che ci sia riuscita. Il livello dei collezionisti è estremamente elevato: maggiori in numero e in qualità. L’atmosfera, certamente alimentata anche dalla novità, è elettrica. Tutto il mondo dell’arte è confluito in fiera e questo scalda ulteriormente l’ambiente. Il mix di realtà potenti ed emergenti, sia a livello di gallerie che di artisti, è perfettamente bilanciato. La mancanza di restrizioni ha favorito gli spostamenti e la Brexit ha portato l’intera città di Parigi a riscoprirsi potenziale capitale europea dell’arte. Anche se Londra, come del resto preventivato, non sta mollando la presa.
Ma, al di là di suggestioni e glamour, quel che conta in fiera sono le vendite. Dunque vediamo come stanno andando.
Hauser & Wirth è partita forte vendendo almeno nove opere: tra cui The Dream (2022) di George Condo per $ 2,65 milioni, Bruise Paintings Sanctuary di Rashid Johnson (2022) per $ 1 milione e Free Fall (2022) di Avery Singer per $ 800.000. David Zwirner ha annunciato vendite per un valore di 11 milioni di dollari. A spiccare sono stati Border (1989) di Joan Mitchell, venduto per 4,5 milioni di dollari; Untitled (1963) di Robert Ryman per 3 milioni di dollari e Bouhouche (2007) di Luc Tuymans per 1,35 milioni di dollari.
Lelong e Gagosian si sono detti soddisfatti. Sadie Coles ha venduto un dipinto di Alex Da Corte per $ 100.000, un’opera di Jonathan Lyndon Chase per $ 55.000 e due opere su larga scala di Alvaro Barrington per $ 150.000 ciascuno. Perrotin ha venduto un’opera di Tavares Strachan per $ 150.000, un’opera di Emma Webster per $ 100.000 e un’opera di Susumu Kamijo per $ 130.000.
Ma il risultato più incredibile arriva dalla sezione delle Gallerie Emergenti: alla Seventeen Gallery, che stava presentando uno stand personale di Patrick Goddard, è bastata una sola mattina per vendere tutte le opere.
Tra i prezzi più preziosi in fiera ci sono un Matisse e un Picasso. Entrambi proposti da Acquavella. Entrambi con un prezzo che si aggira intorno ai 45 milioni di dollari.