“Se il MiC non viene citato nelle previsioni, non è perché viene considerato poco importante”, ha dichiarato Sgarbi. “Al contrario, è ritenuto il più importante”
Per una volta, incredibilmente, le parole di Vittorio Sgarbi metteranno probabilmente quasi tutti d’accordo. Quantomeno, saranno moltissimi a condividere la sua analisi, se non altro come auspicio. Noi diciamo: sarebbe bello se quello che ha detto fosse vero! Di che parliamo? Dei vaticini dello storico dell’arte circa il prossimo Ministro della Cultura. Da lui pronunciati ieri sera, ospite di Corrado Formigli nel programma PiazzaPulita, su La7. La prima informazione tranquillizzerà i tanti detrattori di Sgarbi: “Non sarò io il prossimo Ministro della Cultura”, ha chiarito.
Ma a sorprendere è stata la sua lettura del ruolo assegnato dalla politica al dicastero del Collegio Romano. E dell’oblio a cui è condannato nei diversi toto-ministri che si succedono in queste ore. “Se il MiC non viene citato nelle previsioni, non è perché viene considerato poco importante”, ha dichiarato Sgarbi. “Al contrario, non viene citato perché essendo ritenuto il più importante, non viene messo in ballo nelle schermaglie. Per Giorgia Meloni [premier in pectore, ndr] è una pedina centrale, ed ha già chiaramente in mente a chi affidarlo. Per lei è una posizione fondamentale in tema di identità, di italianità”.
E chi sarebbe il futuro ministro? Sul nome Sgarbi non si è sbilanciato, limitandosi a prevedere che sarà un intellettuale dalle idee chiare e decise, “un Cacciari di destra”. Dallo studio qualcuno ha tirato fuori i nomi più gettonati al momento, Giordano Bruno Guerri, Giampaolo Rossi. Ma Sgarbi ha glissato, non nascondendo tuttavia un suo sorriso all’idea di veder ministro il Presidente del Vittoriale…
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