Print Friendly and PDF

L’Italia dei piccoli centri e della provincia, le piazze deserte e le vie silenziose: i paesaggi quasi metafisici di Rotili

Andrea Rotili, Leica

Ogni piccola cosa è il nuovo progetto di Andrea Rotili (Sant’Elpidio a Mare, Fermo, 1968) a cura di Maurizio Beucci, presentato negli spazi di Leica Store Firenze, dall’11 novembre 2022 all’11 febbraio 2023.

Una novità nel percorso del fotografo, parte dei professionisti Certified by Leica: in mostra immagini di architettura, visioni e ritratti di città, con sporadiche presenze umane, tratte dalla sua produzione recente e realizzate con Leica SL2. Rotili si allontana così dai soggetti che lo hanno reso celebre – il mondo della musica e dei musicisti jazz – per indugiare in paesaggi quasi metafisici, in cui al centro ci sono gli edifici e l’architettura, letta con una chiave introspettiva e immortalata sempre in bianco e nero, cercando di mettere in luce ogni piccola cosa.

Andrea Rotili, Leica

Poco importa, per l’autore, dove siano scattate le immagini: le fotografie di Rotili raccontano l’Italia dei piccoli centri e della provincia, le piazze deserte e le vie silenziose, in una dimensione di quiete e sospensione. Le fotografie in mostra sono realizzate grazie a Leica SL2, fotocamera del Sistema Leica SL, il sistema mirrorless professionale di Leica, tecnologicamente avanzato, con una qualità costruttiva Made in Germany e con un concetto operativo, funzionale e intuitivo.

A sottolineare il legame del fotografo con il territorio marchigiano, completano il progetto due sezioni esposte presso la sede di HUGO BOSS Shoes & Accessories Italia a Morrovalle (MC), in cui è approfondita la ricerca legata al mondo della musica e alla street photography.

Andrea Rotili, Leica

La ricerca legata all’architettura è una scoperta, non solo per il pubblico, ma anche per me. Nella scelta dei toni di grigio, del bianco e del nero si ritrova la semplicità delle linee che compongono le forme. Le fotografie diventano progetti, calcoli precisi di luci e volumi che ricompongono le forme che abitiamo. Come l’architettura nel tempo ha ordinato gli spazi umani ora anche il fotografo rincorre, fuori dal tempo, quello stesso ordine che si rivela nei giochi di luce, nell’intensità di una lama bianca o nella profondità dei toni del nero. Gli uomini appaiono come punti di fuga. Spesso le presenze diventano solidi canoni e regole di lettura di spazi altrimenti intraducibili. Grazie a questi nuovi studi e approfondimenti ho raccolto entusiasmo e stimoli: riparto da qui per esplorare anche altre strade. Il mio sguardo accomuna tutte le mie serie, si tratta di musicisti o di edifici, siano scattate a New York o nelle Marche. Questo è ciò che lega tutte le mie immagini Andrea Rotili

Commenta con Facebook