Sgarbi avrà le deleghe sul patrimonio artistico. Per la Borgonzoni è un ritorno, per Mazzi è invece un debutto sulla scena politica nazionale
”Nel progetto di Sgarbi non si parla di castelli in aria ma di vera valorizzazione: del paesaggio, del patrimoni, degli artisti e della creatività”. Con queste parole Morgan, l’intellettuale in questo momento a lui più vicino, ha contestualizzato con le agenzie la nomina di Vittorio Sgarbi a sottosegretario alla Cultura nel governo Meloni. “Valorizzare la cultura sarà la nostra grande arma per risollevarci e riprenderci quella posizione che sembrava ormai perduta”, ha aggiunto il musicista. “L’egemonia dell’Italia non solo rispetto all’Europa ma rispetto a tutto il resto del mondo”. È poi stato lo stesso Sgarbi a precisare il suo ruolo: “Avrò le deleghe sul patrimonio artistico, la parola chiave della cultura è conservazione”.
Diversamente dalle attese, saranno ben tre i sottosegretari del dicastero guidato da Gennaro Sangiuliano. Per uno si tratta di un ritorno, ovvero per la bolognese Lucia Borgonzoni, in quota Lega. La quale aveva già ricoperto l’incarico di dal 2018 al 2019 nel governo Conte I, e successivamente nel governo Draghi. Nome invece nuovo per la scena politica nazionale è quello di Gianmarco Mazzi, entrato per la prima volta in Parlamento con le recenti elezioni politiche per Fratelli d’Italia. Manager musicale veronese, ha diretto per sei edizioni il Festival di Sanremo. E per anni ha lavorato nell’organizzazione degli eventi extra-lirici all’Arena di Verona.