Vicino a grandi personaggi come Frank Stella, Andy Warhol e Giuseppe Ungaretti, D’Orazio era un grande esperto di serigrafia e mosaico
Il suo incontro con la grande arte era avvenuto presto, quasi fortuitamente. Allievo Ufficiale sulla nave “Leonardo da Vinci”, nel 1966 aveva navigato a lungo le coste americane dell’Atlantico e del Pacifico. E gli era capitato di incontrare personaggi del calibro di Frank Stella e Andy Warhol, apprendendo l’arte serigrafica. Aveva le credenziali giuste, essendo nipote del grande astrattista Piero Dorazio. Al quale è rimasto sempre molto legato, Paolo D’Orazio, scomparso l’altroieri a Roma all’età di 78 anni. Era nato a Chieti nel 1944, e nel 1968 il suo primo studio vicino al Pantheon era diventato un luogo d’incontro di studenti ed artisti. Nel 1969 Giuseppe Ungaretti scrisse una poesia per un libro da lui ideato ed illustrato, “Ellade ’70”. Nel 1970 era stato al “Padiglione Sperimentale” della Biennale di Venezia per la sua ricerca nel campo serigrafico.
Nel 1978 la nomina a professore di tecniche pittoriche all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, con un corso sul mosaico. Nel 1980 aveva disegnato per Ennio Morricone la copertina del disco “Lettere dal carcere”. Nel 1984 arriva la sua prima mostra in Germania, a Bonn, alla galleria Apicella. Nel 1986 è invitato alla XI Quadriennale di Roma. Esegue in mosaico “la via Crucis” per la chiesa “St Michael” di Waldbrol (Germania). Nel 1990 scrive con Martino Branca e Gianfranco Moltedo il manifesto “La politica come luogo di interazione di pensieri artistici, scientifici e filosofici”. Nel1996 è coordinatore e vice direttore Artistico del Progetto Arte Metro Roma. Nel 1998 insegna Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Lecce, e dal 1999 anche all’Accademia di Belle Arti di Bari. Dal 2007 era titolare della cattedra di Decorazione all’Accademia delle belle arti a Napoli.