Resterà aperta fino all’8 gennaio 2023 la mostra Paul Klee. La Collezione Sylvie e Jorge Helft, presso il MASI di Lugano, nella sede del LAC. Per la prima volta viene mostrata al pubblico l’intera raccolta di disegni e incisioni di Paul Klee, dal 1914 alla sua morte, della collezione Sylvie e Jorge Helft
Si tratta di un nucleo di circa settanta opere. Klee, infatti, non utilizzava i suoi disegni come bozzetti preparatori ma come opere a sé stanti. La presa in considerazione di un lungo periodo di lavoro di Klee fa sì che la raccolta sia particolarmente eterogenea, per tecniche e colori. Da leggerissimi tratti di penna nera su foglio bianco come in Mamma Clown, a linee molto più spesse come in Duello; da disegni coloratissimi come nel caso di Cattiva Mami ad altri caratterizzati da un tenue ma sorprendente equilibrio di forme e colori come in Spiriti del teatro.
Anche le tematiche rappresentate sono varie: disegni e incisioni spaziano da scene di vita più comuni come la costruzione di una Chiesa o il passaggio di una crociera in un porto, a soggetti dalla portata drammatica come il ritratto di un soldato, arrivando ad atmosfere sospese, inquiete, come nel caso di L’altra stanza dei fantasmi.
Klee, inoltre, non stenta a prendere svolte ironiche. In questo senso sono spesso indicativi i titoli, che l’artista era solito scegliere insieme a sua moglie Lily e a suo figlio Felix. Essi, andando a chiarificare il senso dell’opera, spesso ne rivelano l’intento scherzoso; basti pensare a Vecchio uomo che conta i soldi. Tale eterogeneità mette in luce la complessità del lavoro di Paul Klee e la capacità della mostra di accompagnare il riguardante in un percorso tra i giorni dell’artista: tra l’acutezza con la quale egli coglieva gli aspetti del quotidiano, proponeva riflessioni, ma anche tra i periodi più negativi come quello della guerra o l’ultimo della malattia.
Paul Klee. La Collezione Sylvie e Jorge Helft, oltre ad avere un grande valore artistico di per sé, ha un prezioso valore intrinseco. Il filantropo Jorge Helft, nato nel 1934 a Parigi, così come l’artista Paul Klee, nato nel 1879 a Berna, furono costretti a fuggire dal regime nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Helft, ancora bambino, scappò con la famiglia a New York a causa dell’invasione nazista della Francia, mentre Klee, dopo aver vissuto molti anni in Germania – fin dal 1898 per gli studi d’arte a Monaco e poi lavorando come artista, critico e docente presso varie istituzioni tra le quali il Bauhaus e l’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf – sarà costretto a tornare alla sua città d’origine, Berna, e a vedere annoverate quindici delle sue opere nella mostra d’arte degenerata organizzata dal partito nazista nel 1937 a Monaco.
La mostra dedicata a Paul Klee, celebrando il percorso di vita di queste due grandi personalità del mondo dell’arte, ci ricorda l’importanza che ancora oggi ha il sostegno all’arte e al mondo della cultura nelle situazioni in cui la libertà artistica non viene assicurata; a maggior ragione posizionandosi in un periodo storico che vede una costante violazione dei diritti alla libera espressione. Per fare alcuni tra gli esempi più recenti si può citare la censura di una sezione della Triennale di Aichi nel 2019, la nascita del movimento No a la Bienal de la Habana del 2022 in seguito a ingerenze da parte del regime cubano, la censura che vige sulla vita culturale in Afghanistan o quella nata con la guerra russa-ucraina. Paul Klee. La Collezione Sylvie e Jorge Helft ci ricorda che quello della libertà d’espressione non è, ancora ad oggi, un diritto internazionalmente garantito.