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Il mondo genovese di Rubens nel racconto di Lauro Magnani

Peter Paul Rubens Minerva protects Pax from Mars ('Peace and War') © Natioanl Gallery London
Peter Paul Rubens Violante Maria Spinola Serra, 1606-1607 circa Olio su tela, cm 150 x 105 © The Faringdon Collection Trust, Buscot Park, Oxfordshire

In occasione dell’inagurazione dell’anno accademico 2022-23 di UniGe Senior, lo scorso 9 novembre a Palazzo Ducale il Professor Lauro Magnani (docente di Storia dell’Arte Moderna e Delegato del Rettore per la valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale dell’Ateneo genovese) ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Rubens a Genova: Temi e Presenze”. Sempre a Palazzo Ducale è in corso la mostra dedicata al pittore fiammingo, fino al 22 gennaio 2023.

Un’occasione per approfondire i contenuti della mostra “Rubens e Genova” e non solo. Magnani infatti nel corso dell’intervento, più che a raccontare vita e opera del grande pittore fiammingo ha volto la sua esplorazione al rapporto che Rubens aveva con Genova, una città da lui amatissima, dove soggiornò in diverse occasioni tra il 1600 e il 1607, e alla quale, tornato in Fiandra, dedicò la sua monumentale opera “I Palazzi di Genova”, a testimonianza del profondo segno che la città lasciò in lui come uomo e come artista.

Lauro Magnani è uno di quei professori che dalla sua non ha solo la sapienza, riconosciutissima, ma anche e soprattutto la padronanza della dialettica intesa come “il bel parlare e l’abilità di farsi ascoltare”. Il suo metodo, fondato sul ragionamento, sulla discussione, crea col pubblico (che siano i suoi studenti o meno) uno scambio che è una relazione tra soggetti che non vogliono porsi a livello diverso, ma condividere insieme qualcosa di importante e di “bello”. Questo processo in cui un discepolo, grazie all’opera del maestro, è aiutato a maturare autonomamente dal proprio interno, è considerato uno dei principi fondamentali della pedagogia, ed è reputato tra i metodi didattici che danno il miglior tipo di apprendimento.

Il quadro che ha fatto del pittore fiammingo relazionato con la Superba è stato non solo interessante, ma affascinante. “Siamo in un luogo che per questa città è stato straordinario – ha detto il professore riferendosi a Palazzo Ducale – e cominciamo dall’attualità parlando di Rubens. Sì, perchè Rubens era un contemporaneo nella sua contemporaneità. Rubens ha capito che questa città aveva prodotto una capacità di modificare la propria immagine e Strada Nuova ne è un esempio. Il contesto europeo di quel periodo era quello in cui Genova si stava relazionando al mondo connesso. Rubens aveva visitato più volte la Superba al seguito del Duca di Mantova Vincenzo I Gonzaga. Aveva così avuto modo di apprezzare tesori e bellezze di una delle capitali economiche e finanziarie dell’Europa di allora, intrecciando rapporti con influenti personaggi dell’aristocrazia e lasciando in città dipinti memorabili”.

Nel 1622 Pieter Paul Rubens infatti dava alle stampe ad Anversa il volume I Palazzi di Genova, un’antologia illustrata delle più belle dimore della città nel momento del suo massimo splendore. 

Peter Paul Rubens Palazzi di Genova, Anversa 1622

“La classe dominante al potere era una classe moderna e l’arte era l’interprete di questa società – ha evidenziato Magnani – Rubens è un uomo colto, aggiornato. L’arte si pone in rapporto orizzontale con la committenza. L’immagine si fa comunicazione. Ricordiamo chi sono i contemporanei di Rubens: Caravaggio, i Carracci. E Rubens è anche un uomo di pace. La pace emerge nei suoi dipinti.”

Ricordiamo infatti che il pittore olandese Balthasar Gerbier, consigliere e diplomatico al servizio di Carlo I d’Inghilterra, frequenta Rubens durante i suoi viaggi in Inghilterra, Francia e Paesi Bassi e dal sodalizio tra i due nasce il dipinto La guerra e la pace che celebra la pace di Madrid tra Spagna e Inghilterra. Il dipinto, ora alla National Gallery di Londra, viene offerto da Rubens a Carlo I d’Inghilterra come dono di congedo prima di lasciare Londra per Anversa. Un quadro che rappresenta l’allegoria dei proponimenti di pace che il pittore si promette di far mantenere in qualità di segretario del consiglio privato delle Fiandre. 

Peter Paul Rubens
Minerva protects Pax from Mars (‘Peace and War’)
© Natioanl Gallery London

Il Professor Magnani insiste sull’evidenziare un Rubens che è stato capito immediatamente da Genova, una città che all’interno ha una classe che ha bisogno di farsi vedere e il pittore fa ritratti significativi soprattutto ai palazzi. L’aristocrazia ha i muri pieni di dipinti. A Genova Rubens crea la prima grande pala d’altare La Circoncisione di Gesù. Siamo nel 1605. E’ un’opera grande anche a livello di dimensioni. I Pallavicino donano la pala d’altare alla Chiesa del Gesù. Un grande progetto comunicativo che ha la capacità di rappresentare gli affetti.

Rubens conosce una città seduttiva piena di ville nella sua periferia (come quelle a Sampierdarena). In queste ville si svolgono grandi feste in cui i nobili e la nuova aristocrazia si ritrovano insieme scavalcando le distinzioni. Insomma il contesto in cui ha vissuto Rubens nel capoluogo ligure era questo e attraverso le appassionate e appassionanti parole di Magnani non è stato difficile per i presenti immergersi  quel mondo lontano, come si fosse entrati in un cosmo virtuale. Insomma un fantastico sogno ad occhi aperti.  

RUBENS A GENOVA
Genova, Palazzo Ducale Piazza Matteotti
(6 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023)

 

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