Il governo federale e quello di Berlino hanno riacquistato il museo Hamburger Bahnhof e l’adiacente Rieckhallen, dopo una lunga trattativa con la società immobiliare che la possedeva.
L’Hamburger Bahnhof, ex capolinea della ferrovia che un tempo andava da Amburgo a Berlino, ospita oggi una delle collezioni d’arte contemporanea più significative del paese. L’adiacente Rieckhallen, un ex deposito merci. è stato allo stesso modo convertito in sala espositiva. Fino a pochi giorni fa però, due spazi così rilevanti per la Germania, non erano di proprietà pubblica.
Appartenevano infatti alla società immobiliare CA Immo, a cui oggi il governo federale ha pagato 66 milioni di euro per l’Hamburger Bahnhof e lo stato di Berlino 100 milioni per il Rieckhallen. Un investimento non da poco in questi tempi difficili. Per fare un esempio, il mese scorso per la prima volta in 26 anni era stato costretto a spegnere il neon di Dan Flavin posto sulla facciata per risparmiare energia.
Ora l’Hamburger Bahnhof guarda al futuro con rinnovato ottimismo. Ha annunciato il programma espositivo per il 2023 oggi e soprattutto reso noto il suo nuovo nome: Hamburger Bahnhof – National Gallery of Contemporary. Un cambiamento sottile da Hamburger Bahnhof Museum of Contemporary Art – Berlino, ma che ha il merito di meglio definire l’appartenenza dell’istituzione a una rete di cui fanno parte altri cinque musei di Berlino. Tra cui la Neue Nationalgalerie e l’Alte Nationalgalerie. Tutti questi sono inoltre supervisionati dai Musei statali di Berlino, che a loro volta parte della più ampia Fondazione culturale prussiana.
Già nel 2003 gli enti pubblici avevano avuto l’occasione di acquistare gli immobili, ma avevano preferito rifiutare il diritto di prelazione. Così gli edifici furono acquistati dalla CA Immo Germany, che nel frattempo ha visto crescere il loro valore insieme a quello di tutta la città. Il problema si è però ripresentato più forte nel 2020, quando la società ha annunciato l’intenzione di demolire il Rieckhallen al termine del contratto di locazione con il museo nel 2021 e utilizzare il sito per realizzare uffici e edifici residenziali. Una notizia che ha spinto il grande collezionista Friedrich Christian Flick a ritirare dal museo il prestito a lungo termine della sua collezione di 1.500 opere, che vanta opere di Duchamp e Bruce Nauman.
Prima di evitare ulteriori escalation le istituzioni pubbliche sono riuscite ad acquistare gli edifici, forse segnando un punto cruciali per le sorti del museo.