Old Master protagonisti a Genova da Cambi Casa d’Aste il 14 dicembre con un catalogo di oltre 220 lotti
Il dipartimento di “Dipinti e Disegni Antichi” di Cambi Casa d’Aste torna con una vendita di pittura antica nel mese di dicembre. La location è Genova, nelle sale di Castello Mackenzie e la data da segnarsi in agenda è il 14 dicembre. Il dipartimento si è classificato terzo per fatturato durante il primo semestre 2022 e propone con cadenza semestrale una vasta selezione di opere con prevalenza di dipinti della Scuola Genovese del XVII e XVIII secolo.
Il catalogo di oltre 220 lotti della vendita in arrivo si apre con una selezione interessante e ricca di works on paper, oltre 35 lavori con nomi di spicco quali Luca Cambiaso, Domenico Piola e Giuseppe Bernardino Bison. I disegni antichi iniziano a essere usati dagli artisti a partire dal Rinascimento grazie alla diffusione della carta, quando molti autori sperimentavano nuove tecniche pittoriche tra cui punta d’argento, matita nera, grafite o rossa, pastello e in particolare la sanguigna, acquerello, tempera, penna e inchiostro. Se il Seicento e il Settecento hanno visto come protagonista e fondamento della pittura il disegno, il Realismo segna una vera svolta nel panorama artistico: il disegno su carta stampata viene nobilitato infatti a vera e propria espressione artistica autonoma e originale.
La pittura antica
Il catalogo percorre diversi secoli di pittura antica. Si va da opere del Quattrocento come il “San Bernardino da Siena sostenuto da due angeli” attributi a Sano di Pietro (stima 10.000-15.000) fino a lavori di autori del tardo Settecento, come il nucleo di quattro ritratti femminili e maschili del bolognese Gaetano Gandolfi (olio su tela, stime da 30.000 a 50.000 euro). Di questi uno ha conquistato la copertina del catalogo: il “Busto d’uomo con il capo volto verso l’alto”, gli altri tre studi di carattere raffigurano una “Giovane donna abbigliata come Minerva”, un “Busto di vecchio barbuto con il capo chino” e un “Busto di fanciulla di tre quarti, con i capelli raccolti”.
Nella scheda critica a firma Donatella Biagi Maino si legge: «[…] Gaetano mostrò assai presto la sincera vocazione per una meditata e complessa ricerca per la resa del vero, per restituire attraverso l’immagine del sembiante umano i diversi sentimenti del vivere in termini di assoluta novità. […] Realizzò prove di vitale eloquenza, e sono numerose al suo catalogo le tele che raffigurano infanti, uomini nella pienezza della virilità, fanciulle aggraziate nella loro innocenza e vecchi dal sembiante segnato dalle vicende della vita. [Le opere di Gandolfi] presentano caratteri di tale modernità che lo qualificano innovatore nella ricerca dell’espressione, la più sincera, della verità; insieme, a lui si deve la resa della forma più acconcia alla restituzione del sembiante dei personaggi ritrattati attraverso la freschezza di una pittura di tocco, immediata, alla prima, cui risponde l’interpretazione sincera del sentimento di quanti, familiari, garzoni di bottega, mendichi, facchini e pollarole che, anche con scandalo dei concittadini, posavano per lui. Ne sono testimonianza i quattro dipinti di cui si tratta».
Proviene da affidamenti privati, la serie di dipinti realizzati da Alessandro Piazza, pittore attivo a Venezia a cavallo tra Sei e Settecento, di cui ad oggi si conosce ancora ben poco ma le cui scene, brulicanti di personaggi e ambientate nei possedimenti della Serenissima, sono ormai immediatamente riconoscibili (stime da 20.000 a 30.000 euro).
Dipinti genovesi
Dal lotto 121 (per oltre una ventina di lotti), inizia una raffinata selezione di dipinti genovesi. Tra le opere di importanti maestri genovesi del Seicento, emerge il dipinto realizzato da Giovanni Battista Paggi La contesa tra Apollo e Pan (olio su tela, stima: 20.000-30.000 euro), una Madonna col Bambino tra Sant’Antonio e Santa Rosa di Domenico Piola (olio su tela, stima: 15.000-20.000 euro), un dipinto su ardesia raffigurante la Vergine con Gesù Bambino e San Luca (stima: 20.000-30.000 euro), una grande tela raffigurante Saul unto da re Salomone di Giovanni Andrea de Ferrari (olio su tela, stima: 15.000-20.000 euro) e un dipinto di Giuseppe Badaracco con il Trionfo di Davide su Golia (olio su tela, stima: 10.000-15.000 euro).
Tra i top lot della vendita, infine, spiccano certamente per importanza una coppia di magnifici paesaggi romani realizzati da Andrea Locatelli (olio su tela, stima: 60.000-80.000 euro) e un grande dipinto di Marco Ricci raffigurante un paesaggio alpestre (olio su tela, stima: 30.000-40.000 euro). Tra le nature morte spicca “Natura in posa con composizione di frutti, bacile, tappeti e strumenti musicali” del napoletano Giuseppe Recco (olio su tela, stima: 20.000-30.000 euro) noto proprio per le sue still Life ricche di dettagli resi con estrema precisione. Ancora di ambito partenopeo lo “Sposalizio della Vergine” di Luca Giordano (olio su tela, stima: 30.000-40.000 euro). A chiusura del catalogo, un raffinato ritratto maschile firmato dall’artista Giuseppe Molteni (olio su cartone, stima: 4.000-6.000 euro).
Le opere presentate all’interno del catalogo saranno visionabili dal 9 all’11 dicembre (orario esposizione: 10.00-19.00) presso Castello Mackenzie.
Asta Live 750
14 Dicembre 2022
Genova – Mura di San Bartolomeo, 16