Il duo si afferma nel premio Scultura e anche in quello di vincitore assoluto. Nataly Maier premiata per la pittura, Narda Zapata per la fotografia
“Immagine e parola, azione e materia si mescolano pronunciandosi come idea in un lavoro dall’esito forte e potentemente iconico. Senza un abbandono alla retorica più ovvia. Parte residuale di azioni pregresse e condivise, l’opera segna la sua monumentale affermazione, agíta anche attraverso materiali fragili e dalla presenza instabile. Per questo si fanno vessillo issato sulla libertà di affermazione e sull’indipendenza del giudizio. L’omaggio ad una storia pregressa non manca mai di trovare e raccogliere utili testimonianze valide nell’attualità del nostro presente”. Con queste motivazioni il duo Gaggia-Dubbini (Giovanni Gaggia, Pergola 1977 | Rocco Dubbini, Ancona 1969) si è aggiudicato l’edizione 2022 del premio Arteam Cup.
Con l’installazione GOLPE (2022) i due hanno infatti prevalso nel premio Scultura e anche in quello di vincitore assoluto. Un’opera creata in occasione della mostra “Golpe. Io so dedicato a Pier Paolo Pasolini”, presentata a ottobre 2022 alla Galleria Zamagni di Rimini e ora visibile al Museo dei Bronzi Dorati di Pergola. “È un viaggio recente, ben sedimentato che grazie al premio appena ricevuto abbiamo la possibilità di continuare”, commentano con ArtsLife Gaggia-Dubbini. “Questo arriva in un momento cruciale delle nostre carriere, coraggiosamente abbiamo fatto un passo indietro, abbandonando il nostro ego a favore delll’opera d’arte e del suo messaggio. Nelle parole espresse dalla giuria emerge che tutto ciò è stato compreso. Questo ci rende orgogliosi e dà struttura alla nostra non facile scelta”.
La sezione Pittura dell’Arteam Cup ha visto prevalere Nataly Maier (München, 1957). “Nella virtù della sua purezza si leggono le verità nel suo perfetto e ampio trasfigurarsi”, si legge nella motivazione. A Narda Zapata (La Paz, 1981) è andato invece il Premio Fotografia. “Lo sguardo dell’artista ritrova l’energia e l’attenzione necessarie per determinare, sempre individuando e rimarcando una sensibilità e un’interpretazione personali, il ruolo primario della fotografia risolto in immagini che trascrivono un personale e intimo reportage narrativo”.