![Hallucinations, vista della mostra, foto di Andrea Mignogna, courtesy Fondazione di Sardegna](https://artslife.com/wp-content/uploads/2023/01/2022-12-16-Davis-MidQ-43-1000x667.jpg)
Emerge quasi un continente di opposte visioni dal viaggio in Sardegna di Tim Davis: esperienza onirica e concreta realtà si confondono nell’atmosfera rarefatta dell’isola
60 fotografie formano il cosmo solido e sospeso che si apre alla Fondazione di Sardegna di Cagliari con “Hallucinations” di Tim Davis, mostra frutto del percorso dell’artista attraverso la poetica del quotidiano, curata da Marco Delogu e visibile fino al 31 marzo. Una ricerca di nuovi significati che Davis ha elaborato battendo in Sardegna un itinerario vasto e variopinto, sviluppatosi a partire da The Photo Solstice del 2021 e trovando approfondimento attraverso le sue residenze nell’isola mediterranea. Ne è nato un arcipelago di immagini, tortuoso passaggio dal porto di Golfo Aranci verso l’entroterra barbaricino seguendo strade secondarie, e poi ancora, da nord a sud e da ovest a est cercando i luoghi in cui nascondersi di un’isola battuta dai venti ed erosa dalle piogge stagionali, dove sentirsi alla deriva, con lo sguardo e con la mente.
Ed ecco il lago dove lento si abbassa il canadair a pescare l’acqua come la gazza ladra che svolazza tra gli alberi e Bottlescape, foto di un campo invaso di bottiglie di vetro che guarda ai segni del passaggio del fuoco dei piromani. È un universo di dettagli diversi, opposti, che convivono contemporaneamente nello stesso spazio. E le fotografie di Tim Davis diventano così un processo di iniziazione a una diversa realtà della Sardegna: abbiamo attraversato – scrive il curatore – una Sardegna che forse non è mai esistita, eppure è stata innegabilmente li, davanti ai nostri occhi. L’abbiamo vista, ne abbiamo riconosciuto dei frammenti.
E di particella in particella la nuova sostanza diventa fisica: la bellezza nascosta tra file di vite con le montagne bianco sullo sfondo si confronta con la città che si avvicina prepotente; le strade con i lavori e la vita non turbano il ritmo lento dell’uomo seduto al tramonto tra i murales; la realtà di segni, manifesti e scritte vive insieme alle saline, ai monoliti e alle stagioni e il nuovo e il vecchio si fondono in un unico momento presente. Emerge un luogo insieme condannato e incolume, eterno e transitorio nel dramma sardonico della vita e con queste visioni si sviluppano racconti minimi e fanno nascere nuovi significati nell’ordinario, trovandone l’elemento poetico in grado di liberare dal tragico dell’esistenza.
![Akephalos, dalla mostra Tim Davis, Hallucinations, 2022, courtesy l'artista e Fondazione di Sardegna](https://artslife.com/wp-content/uploads/2023/01/Akephalos-1-667x1000.jpg)
Con il progetto “Commissione Sardegna” curato da Marco Delogu Fondazione di Sardegna ha come obiettivo arricchire la narrazione sulla cultura e l‘immaginario legato alla Sardegna di nuove prospettive: la ricognizione dell’isola fatta da Tim Davis trova un universo di segni dove gli opposti si ritrovano riuniti, dove tutto è poesia in un quotidiano fuori di sé. Il viaggio attraverso gli scatti diviene turbamento mentale e le coordinate si perdono lungo i 2700 km percorsi: con le fotografie di Davis un più complesso e diverso mondo restituisce immagine di sé. La ricerca, come attraverso delle allucinazioni, esce fuori dal conosciuto: ciò che è consolidato e “reale” lo si scopre solo “immaginario” e ciò che è visione onirica, incubo lucido e abbaglio di un momento si dimostra “vero” in tutto e per tutto. E dunque ecco il viaggio lirico in cui perdersi e scoprire sono realtà che coincidono.