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Bruxelles. All’interno della Maison Hannon, capolavoro dell’Art Nouveau belga

Hotel Hannon exterieur © Paul Louis
Hotel Hannon exterieur © Paul Louis
In Belgio sarà l’anno dell’Art Nouveau. L’ha anticipato BRAFA, la fiera dell’antiquariato che ne ha fatto il tema dell’edizione 2023. Lo confermano le notizie che arrivano dalla zona di Bruxelles, in particolare dal comune di Saint-Gilles. La città ospita infatti – all’incrocio tra Avenue Brugmann e Avenue de la Jonction – la mitica Maison Hannon. Una storica dimora in stile Art Nouveau che l’1 giugno 2023 rinasce finalmente come casa-museo. Il progetto, supportato dal Museo Horta, ha riportato l’edificio al suo originale splendore. Ma soprattutto inaugura una nuova fase per la struttura, destinata a ospitare convegni, visite guidate, incontri con esperti del settore della cultura e tanto altro.

La Maison Hannon fu ideata dall’architetto Jules Brunfaut (1852-1942), su richiesta dei coniugi Marie e Édouard Hannon, nel 1902. Édouard era un ingegnere di successo, tanto da diventare, all’apice della carriera, amministratore delegato della società – la Solvay – per cui ha sempre lavorato. Sposò Marie Debard (1857-1926) nel 1879 a Dombasle. Pur facendo sempre ritorno in Beglio, Hannon viaggiò molto ed ebbe così l’opportunità di coltivare un’altra sua passione: la fotografia. I lavoratori, l’architettura, le industrie e i paesaggi sono stati i temi cardine della sua produzione, la quale rivela una grande attenzione sociologica e documentaristica. Anche dal punto di vista istituzionale Hannon ha cercato sempre di promuovere il mezzo fotografico, cercando di farlo riconoscere al pari delle altre espressioni artistiche. Fondamentale in tal senso la fondazione dell’Associazione Belga di Fotografia.

Ed è per questo che l’ingegnere viene ancora oggi ricordato in ambito artistico. Per questo e, ovviamente, per la magnifica residenza in cui ha vissuto. La Maison Hannon si configura come una sintesi concreta del gusto di Marie per la botanica e di quello di Edouard per la poesia, l’antichità e la tecnologia. L’idea di costruirla nacque dall’incontro con Emile Gallé all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, maestro dell’Art Nouveau. Uno stile elegante ma estroso, proprio come lo spirito degli Hannon.

Edouard Hannon 1890 © Maison Hannon
Edouard Hannon 1890 © Maison Hannon

Entusiasti, hanno chiesto all’amico Jules Brunfaut di trarre ispirazione dalle case di Victor Horta, Ernest Blérot, Octave Van Rysselbeghe e Henry Van de Velde, già presenti a Bruxelles, per ideare un’edificio simile. Jules Brunfaut, poco familiare con il nuovo stile, riesce però a miscelarlo con diverse influenze moderniste, dando vita a un risultato praticamente unico. Eloquente in tal senso la serra, totalmente realizzata in metallo, che trabocca sulla strada facendo risaltare la casa.

Singolare anche l’apporto più spiccatamente artistico che arricchisce la casa. Dal bassorilievo esterno dello scultore Victor Rousseau (1865-1954) agli interni interamente forniti dallo studio di Emile Gallé, con lampadari e mobili decorati con le opere contemporanee di James Ensor, Victor Rousseau o Emile Claus. Gli affreschi di Paul Baudouin (1844-1931), sono sparsi tra scala e la sala di ricevimento; ad essi rispondono mosaici e marmi ricercati, in una miscela di influenze belghe e francesi.

Chantier de décembre 2022 © Maison Hannon © Photo David Plas
Chantier de décembre 2022 © Maison Hannon © Photo David Plas

Dopo la morte della figlia degli Hannon, nel 1965, la famiglia decide di vendere la proprietà, che sarà poi oggetti di furti e saccheggi, ormai abbandonata al degrado. A salvarla la crescita dell’interesse pubblico verso l’Art Nouveau, che nel 1979 porta il Comune di Saint-Gilles ad acquistarla. Nel 1983 è così iniziato un percorso di messa in ordine e restauro della Maison Hannon, culminato nel 1988 con l’apertura della Contretype Gallery. Uno spazio dedicato alla fotografia, che attraverso mostre e incontri voleva promuovere l’arte di Édouard Hannon e la residenza che l’ospitava. Nel 2014 viene di nuovo abbandonata, rischiando di tornare nello stato pericolante di qualche decennio prima. A salvarla, questa volta, il Museo Horta, protagonista del rifacimento di cui stiamo raccontando.

Se la sala d’ingresso e la zona delle scale sono già state restaurate, i lavori completi non saranno conclusi prima del 2030, anno del bicentenario del Belgio. Nel frattempo, come detto, Maison Hannon riaprirà al pubblico. Il quale, anzi, potrà godere di visite ad hoc e laboratori di approfondimento sui restauri alla struttura e alle opere al suo interno.

Siamo dunque vicini alla riapertura di un luogo dal grande valore storico, ma che intende diventare anche uno spazio di sperimentazione volto a comprendere e definire ulteriormente l’era dell’Art Nouveau. Per farlo è già in programma una mostra dedicata ai migliori artisti del genere, in questo momento non troppo valorizzati dai musei nazionali. Si intitola Art(S) Nouveau(X) Belge(S). Van De Velde, Serrurier-Bovy, Hankar & Co e sarà visibile dal l’1 giugno 2023 al 31 dicembre 2024.

Hotel Hannon exterieur © Paul Louis
Hotel Hannon exterieur © Paul Louis
Chantier de décembre 2022 © Maison Hannon © Photo David Plas
Chantier de décembre 2022 © Maison Hannon © Photo David Plas
Portrait de Gregory Van Aelbrouck © Saskia Vanderstichele
Chantier de décembre 2022 © Maison Hannon © Photo David Plas
Chantier de décembre 2022 © Maison Hannon © Photo David Plas
Chantier de décembre 2022 © Maison Hannon © Photo David Plas

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