La Fondazione Pierre Gianadda di Martigny (Svizzera) ospita la mostra Turner. The sun is god. 100 opere, provenienti dalla Tate di Londra, raccontano dell’ossessione del pittore per il sole. Dal 3 marzo al 25 giugno 2023.
Se il sole è Dio, Joseph M.W. Turner è il suo messia. O almeno un suo apostolo convinto, capace di assorbirne l’essenza ultraterrena e trasportarla sulla tela. Superficie pittorica dove allestisce paesaggi di vario genere: tempestosi, placidi, dettagliati, evocativi. Ma sempre bagnati di una luce abbacinante. Non a caso i suoi primi successi arrivano grazie all’acquerello, tecnica che gli consentiva di definire in un istante la traccia di un raggio di sole o di un temporale.
A testimoniarlo è la Fondazione Pierre Gianadda di Martigny, che proprio dall’acquerello prende lo spunto per indagare l’espressività unica con cui Turner riusciva a cogliere i fenomeni naturali.
Organizzata in sette sezioni tematiche, la mostra Turner. The sun is god propone oltre 100 opere tra oli, gouaches e acquerelli. Ovunqe è evidente la tecnica di Turner, che pare poter imprimere con poche tracce incredibili affreschi di luce. La quale si tramuta in sole o temporale, tempesta o placidità. Un precursore dei paesaggisti romantici, ma anche degli impressionisti. Anche se fondamentalmente rimane un pittore unico nel suo genere.
Londra e il Tamigi tra temi ricorrenti, ma dai suoi innumerevoli viaggi in Gran Bretagna, in Europa e sulle Alpi riporta un’opera colorata, la cui esuberanza cromatica si mescola all’alchimia della luce.
Ma soprattutto il sole, a cui è dedicata la mostra, occupa un ruolo centrale nell’opera turneriana. “Il sole è Dio” avrebbe dichiarato prima della morte. L’artista lo considera come “un motivo di gioia, il più bello degli esseri”. Non solo lo dipinge, ma gli attribuisce un’energia sovrana. Appare frequentemente nell’opera di Turner per rappresentare il potere assoluto della luce, capace di tradurre la felicità o il dramma, il timore o lo stupore.