Dopo la cancellazione di Masterpiece, due dei fondatori della fiera si lanciano in un nuovo progetto: London Summer Art Fair. Stessa citta (Londra), stesso periodo (giugno) e stessa natura interdisciplinare (dall’antico al contemporaneo, su qualsiasi medium). É la spinta che Londra aspettava?
Il sentimento che aleggia su Londra è quasi funereo, almeno in relazione al mondo dell’arte. O meglio, al mercato dell’arte. La convergenza tra Brexit, Covid-19 e crisi economica ha generato prima la sfiducia, e poi l’arretramento, di alcuni degli attori che animavano la scena londinese. Non che tutto d’un tratto la città abbia perso il suo ruolo leader nel sistema, ma è altresì innegabile che case d’aste, fiere e gallerie, su tutte, abbiano iniziato a guardarsi altrove.
Soprattutto verso Parigi. E se in effetti la Francia ha visto nascere realtà importanti, come Paris+ par Art Basel, Londra ha dovuto sotto certi aspetti ridimensionarsi. Fresca, ad esempio, la cancellazione di due grandi fiere che solitamente puntellavano il calendario inglese: Masterpiece London e Art and Antiques Fair Olympia.
Londra in smantellamento e gran trasloco a Parigi? Calma. Il vantaggio accumulato da Londra negli anni pare ancora rassicurante, soprattutto in termini di autorevolezza. E, perché no, di abitudinarietà. O confidenza, se vogliamo dirla in termini meno diretti. Resta il fatto che la capitale britannica goda ormai di una certa dimestichezza e familiarità quando si parla di arte, soprattutto degli eventi high level ad essa collegati.
Ecco dunque che, venuta meno Masterpiece, due dei fondatori della fiera, Thomas Woodham-Smith e Harry Van der Hoorn, sono già pronti per lanciare un nuovo evento in giugno: London Summer Art Fair. Un fiera interdisciplinare che spazierà dall’antico al contemporaneo.
La scorsa settimana, Woodham Smith, un antiquario, e Van der Hoorn, proprietario di Stabilo International, l’allestitore di stand i cui eleganti design caratterizzano le fiere più importanti al mondo (come TEFAF Maastricht, Frieze London e Frieze Masters), hanno stretto un accordo con lo storico Royal Hospital Chelsea, dove si teneva la stessa Masterpiece. E come Masterpiece, London Summer Art Fair si propone di ospitare le migliori gallerie di ogni settore e periodo: mobili, design, sculture, orologi, gioielli, antichità e non solo.
A differenza della precedente fiera, London Summer Art Fair diminuisce però le dimensioni per ridurre i costi, presupponendo 60 espositori anziché 140. Un ridimensionamento che segnala, una volta di più, che qualcosa a Londra sta in ogni caso cambiando. Secondo Woodham-Smith “Il nuovo evento sarà ancora affascinante e accademico, ma più snello, più adatto allo scopo“.
Non sono ancora stati diffusi i nomi dei partecipanti, ma è facile pensare che non mancheranno i galleristi delusi dalla cancellazione di Masterpiece. E che soprattutto non danno per spacciata Londra.