Il mercante d’arte ucraino Vadym Huzhva è stato condannato a cinque anni di carcere da un tribunale francese per aver coordinato il furto di un dipinto di Paul Signac, Port de la Rochelle. Nella sentenza ricadono anche le condanne per il furto di altre quattro opere, tra cui un Renoir. Nonché la condanna a pagare quasi 300.000 euro di danni.
Vadym Huzhva si era dichiarato non colpevole, dicendo alla corte: “Non ci sono le prove”. Eppure qualcosa il tribunale francese doveva avere in mano, perché il mercante d’arte ucraino è stato condannato a cinque anni di carcere. Cuore della condanna il furto di Port de la Rochelle di Paul Signac.
E qui la fantasia vola. Come avranno fatto i ladri a penetrare nel Musée de Beaux-Arts di Nancy e trafugare il prezioso dipinto? In realtà, nel modo più semplice, lineare – e quindi disarmante – possibile. Nel pomeriggio di un giorno del 2018 tre ladri sono entrati nel Museo dalla porta principale, si sono diretti verso Port de la Rochelle, hanno rimosso la tela dalla cornice grazie a un taglierino, l’hanno arrotolata e infilata sotto l’impermeabile. E dopodiché sono usciti, come se nulla fosse, dalla stessa porta da dove erano entrati. Tutto questo a volto scoperto, tutto questo indisturbati.
L’opera, costata 1.5 milioni di dollari al museo, è stata ritrovata nel 2019 nel contesto di un’indagine per un caso d’omicidio. É stato il sospettato (per omicidio) a indicare il nome di Huzhva come mente dietro al furto dell’opera. Un’accusa che ha trovato riscontri (e condanna), anche perché sullo stesso mercante pende l’accusa di aver trafugato almeno altre quattro opere. Queste – realizzate da Eugène Boudin, Galien-Laloue, Giorgio de Chirico e Renoir – risultano però ancora disperse.