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I Familie Flöz con Hokuspokus cambiano registro ma emozionano sempre

Hokuspokus, storpiatura della frase latina “Hoc est enim corpus meum” (Questo è il mio corpo) è il titolo scelto dai Familie Flöz per l’ultimo spettacolo. La compagnia berlinese, che affonda le sue radici nella Folkwang-Hochschuledi Essen, anche quest’anno ha fatto tappa a Genova, al Teatro della Tosse dove dal 9 al 12 febbraio 2023 è andato in scena uno spettacolo particolare e molto diverso dai precedenti.

Hokuspokus segna una nuova avventura stilistica dei Familie Flöz in cui gli attori-mimi non si celano più dietro le maschere, ma anzi si mostrano al pubblico sperimentando così come gli esseri a volto coperto vengono portati in vita. Attraverso una storia semplice di una banale vita quotidiana, le figure trovano la loro strada nel loro mondo, si perdono in esso, sviluppando una vita propria, naturalmente però sempre legata da un filo sottile ai loro creatori.

Il palcoscenico, a differenza degli spettacoli precedenti, ha una scenografia scarna: una scatola posta al centro, mentre ai lati poco illuminati sono posizionati strumenti musicali, microfoni e consolle utili agli attori per dare letteramente voce a chi all’interno del grosso involucro prenderà vita mascherato.

L’inizio appare come un momento della creazione. I due protagonisti sono come Adamo ed Eva, sperduti si scrutano, si toccano timidamente per poi conoscere le loro diversità che li porteranno ad attrarsi l’uno con l’altra. La scatola qui è un luogo misterioso, un giardino o una caverna immersa in una natura primordiale. Poi tutto cambia. La caverna diventa una casa, con tavolino, sedie, divano e tv (che non si vede ma si intuisce essere presente). I due creano, senza neanche accorgersene, una famiglia. Arriva il primo figlio, poi il secondo e anche il terzo.

La vita familiare è quella tipica. Cominciano gelosie tra i figli e le incomprensioni tra moglie e marito su come portare avanti la loro educazione. E nel frattempo, inevitabilmente, il tempo passa, i figli crescono, vanno via di casa e c’è anche un lutto. La coppia resta sola e dopo quel lutto è pervasa da tristezza e malinconia. Invecchia prima del tempo. La decisione di lasciare la casa sembra l’unica soluzione per lasciarsi dietro il passato, ma certo, è tardi. Nel frattempo una nuova coppia viene a visitare la casa per dare inizio ad un nuovo ciclo.

Bravi tutti gli attori: Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Mats Süthoff e Michael Vogel che dietro l’attenta regia di Hajo Schüler, con maschere o meno, si muovono ed agiscono con grazia ed agilità, raccontando questa storia della vita utilizzando anche musica, canto, video e disegni. Un gioco tra maschere ed attori, personaggi e persone, in un mix di linguaggi affascinante perchè in grado di parlare a tutti regalando come sempre emozione.

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