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Meraviglie di 2500 anni fa. Rientra a Taranto il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene

Il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene Il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene
Il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene
Il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene

Il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene, del IV secolo a.C., era stato scavato clandestinamente e esportato illecitamente negli Stati Uniti

Una data importante per Taranto e per i suoi cittadini che, finalmente, si appropriano di un pezzo importante della loro storia, cultura e identità”. Così il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ha commentato il ritorno a Taranto del gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene, del IV secolo a.C.. Tre statue in terracotta a grandezza quasi naturale, con i frammenti dei riccioli delle loro capigliature, frutto di uno scavo clandestino in un’area archeologica della zona negli Anni Settanta e successivamente esportate illecitamente negli Stati Uniti. “Viene sanata una ferita aperta della comunità che aveva subìto non solo il trafugamento di quest’opera ma, anche, la sua vendita ed esportazione illegale”, ha aggiunto il Ministro.

 

Il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene
Il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene

Le opere sono collocate, in maniera definitiva, nel nuovo allestimento del MArTA, il Museo archeologico di Taranto. Le indagini che hanno permesso il ritorno dell’opera in Italia sono state condotte dai Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale (TPC). Coordinati dalla Procura della Repubblica di Taranto con l’importante supporto del District Attorney’s Office di Manhattan-New York (USA). Dopo un periodo di giacenza in Svizzera, in attesa di un compratore, le sculture erano state acquistate dal Getty Museum di Malibu, in California. “Il Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri anche questa volta s’è distinto per il lavoro prezioso ed insostituibile che svolge quotidianamente in ogni parte del mondo”, ha riconosciuto Sangiuliano. “Per assicurare il ritorno in Italia di pezzi del patrimonio culturale nazionale illegalmente sottratti alla collettività”.

https://cultura.gov.it/

 

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