Con La Pace Preventiva nella Sale delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano, Michelangelo Pistoletto, a 90 anni, riconferma il suo impegno artistico e responsabile per contribuire al cambiamento dell’umanità
“Era il marzo del 2003 quando Bush e Blair, appoggiati da numerosi governi, hanno dichiarato guerra preventiva all’Iraq” spiega l’artista, “La circostanza mi ha procurato un turbamento profondo. Tutte le malformazioni culturali ereditate dal passato venivano al pettine: il concetto stesso di guerra preventiva faceva sorgere l’impellente necessità di contrapporre l’idea di Pace Preventiva. Nella storia la pace è sempre venuta a seguito di una guerra ed è stata considerata come suo risultato, dunque guerra nascosta sotto la maschera della pace e pace costituita di mera apparenza. Ho capito in quel momento che io stesso, nonostante l’impegno artistico, intellettuale e pratico, indirizzato verso una trasformazione responsabile della società, dovevo fare un ulteriore passo ancora più deciso ed efficace per contribuire al cambiamento di questa umanità. È così che nasce il segno del Terzo Paradiso”. E oggi Pistoletto, uno degli artisti italiani più rinomati al mondo, già conosciuto per i suoi Quadri specchianti in ambito internazionale negli anni 1961-1962, base per le sue successive produzioni artistiche e riflessioni teoriche, protagonista dell’Arte Povera, scultore e animatore di collaborazioni di creatività che negli anni Novanta culminano con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee.
Ha scritto il libro La formula della creazione, uscito nel dicembre del 2022 e se da una parte continua a sviluppare temi nuovi è una guida per le nuove generazioni di artisti. Con il suo sguardo visionario entra a Palazzo Reale e presenta in una mostra-installazione, un nuovo labirinto per scoprire, attraverso le sue opere più significative realizzate in più di sessant’anni di ricerca come “l’arte è al centro di una trasformazione responsabile della società” uno dei suoi principi basilari. Già nel 1969, progetta il suo primo labirinto per il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e negli anni a seguire lo ripropone in diverse esposizioni.
La Pace è il fil rouge dell’esposizione odierna di Michelangelo Pistoletto e da Palazzo Reale prosegue in tre istituzioni cittadine come Il Museo di Storia Naturale, il Planetario Ulrico Hoepli e l’Acquario dove sono collocate altre installazioni.
“Oggi l’umanità è calata in un immenso labirinto edificato su scala globale, sconfiggere l’ancestrale emblema del male dall’istinto guerrafondaio non è certo facile” spiega il curatore Fortunato D’Amico, “l’esito non è scontato e il successo non è garantito… È solo attraverso la pratica della Pace Preventiva che potremo annientare il mostro e abbandonare definitivamente il labirinto dei conflitti”. Nel labirinto, simbolo della trasformazione personale e della dualità tra mostro e virtù che si nasconde in ognuno di noi, c’è un dispositivo efficace per uscirne indenni. È la formula della Creazione o Formula della Vita, un segno, un simbolo, un’espressione matematica in grado di sintetizzare le ricerche individuali e collettive sia dell’artista, con l’organizzazione Cittadellarte insieme agli Ambasciatori del Terzo Paradiso.
“Cogliendo la funzione simbolica dell’arte ho deciso di proporre un simbolo che potesse fare da guida nel cammino verso un nuovo stadio della civiltà. Ho concepito il simbolo del Terzo Paradiso come una bussola che indichi la direzione da seguire. Ho pensato a un segno che fosse allo stesso tempo un riferimento del passato, una considerazione del presente e una proiezione del futuro, Il segno matematico di infinito, composto da una linea continua che disegna due cerchi, consentiva questa sintesi” afferma Pistoletto. È uno strumento che trasferito in numeri rivela che 1+1 = 3, permutabile con Io+Tu = Noi. Tu ed Io, cioè Noi, siamo i fautori della società che creiamo. Natura, Sostenibilità e Artificio. Come approfondisce il curatore della mostra: “ L’ Arte al centro di una trasformazione responsabile incoraggia e attiva l’interazione dei diversi settori della società, dall’educazione all’alimentazione, dall’architettura alla moda, dalla spiritualità alla politica. Precisa l’artista: “Ho condotto un’operazione di autonomia dell’artista e così ho acquisito la mia individualità. Io sono tanti, NOI siamo. Nei quadri specchianti io non sono solo, con lo spettatore facciamo due e poi quattro e poi otto. Qui c’è l’infinito dell’esistenza umana, io sono parte dell’esistenza umana così come l’esistenza umana è parte dell’universo”.
La mostra è accompagnata dal libro Michelangelo Pistoletto, La Pace Preventiva, a cura di Fortunato D’Amico, edito da Skira.